Il sacerdote Arrighi di Portoferraio ha celebrato il matrimonio di alcuni militari senza che questi abbiano avuto il permesso dai loro superiori .Secondo i "veglianti regolamenti" un militare per potersi sposare deve aver avuto permesso con "Sovrana Grazia". Il maggiore Fabbroni,comandante della compagnia dove avvengono i fatti informa il governatore dell'Elba.Nel frattempo anche la segreteria del regio diritto in Firenze chiede informazioni al governatore. L'Auditor Vicario (giudice) di Portoferraio viene perciò attivato dal governatore militare e civile dell'Elba,Strasoldo , di far luce su "questo affare" . Giuseppe Cornacchini,Auditor Vicario,così scrive a Strasoldo : "Eccellenza Le informazioni da me prese per il reclamo presentato a V.E. da questo Sig. Comandante Fabbroni e a me confidate colla pregiatissima lettera dè 11 Aprile ultimo mi hanno hanno fatto conoscere che il Vicario Generale nell'aver accordata la facoltà per la celebrazione del matrimonio tra Spirito Cerboni e la ragazza Luisa Catalani di Longone non trascurò di rilevare che lo stesso Cerboni non era addetto al servizio militare e l'atto curiale che le unisco in copia ne somministra un convincente riscontro. Per sicurezza maggiore ho creduto bene i testimoni adibiti nell'atto medesimo e dal loro deposto oltre la conferma dell'esame da essi subito nella Curia Ecclesiastica è venuto e resultare dal Catalani fu asserito nella divisata circostanza che Egli (Spirito Cerboni ndscr. ) era semplice Segretario di un Capitano e che non faceva parte del Corpo militare. Sull'altro articolo dell'annesso reclamo riguardante il contegno ritenuto dalla predetta Curia nel permettere questo matrimonio mi conviene osservare che valutabili e delicate si ravvisano le circostanze per le quali fi accordata ai Coniugandi la dispensa dalle proclame e che verosimilmente non erano ad essa note le Leggi veglianti in proposito nel Gran Ducato. Stando le cose in questi termini a me sembra poter concludere che l'operato del predetto Vicario Generale non sia redarguibile riguardo al primo articolo ed altresì molto scusabile attese le circostanze in quanto al secondo. Crederei non di meno necessario che possa il medesimo avvertito ad esser prudente e circospetto a ad uniformarsi in avvenire alle Leggi ed Ordini veglianti in questa interessante e delicata materia. Passo all'onore di confermarmi col più rispettoso riverente ossequio. Di VS Eccellenza Portoferraio 5 maggio 1816 Um.mo Dev.mo Serv.re Giuseppe Cornacchini" (Affari generali del Governo dell'isola d'Elba anno 1816.Filza 1.Carta 88.ASCP) Il governatore Strasoldo dopo aver ricevuto queste informazioni dopo due giorni,il sette maggio,scrive al segretario del regio diritto in Firenze per metterla al corrente della situazione: "Segretario del R. Diritto Spedita 7 maggio 1816 Al momento che mi previene il pregiatissimo foglio di VS Ill.ma in data del 24 Aprile decorso,avevo pure io avuta notizia del contegno tenuto da questo Sig. Vicario Arrighi nell'autorizzare il matrimonio segreto del Cerboni colla giovinetta Catalani ed avevo incaricato il Sig. Auditor Vicario di prender memoria cognizione e colle debite cautele di questo fatto onde pormi in grado di darne conto a VS Ill.ma con piena cognizione di causa . Il Sig. Auditor Vicario mi ha ora ritornato in tale affare prevenendomi di non verificarlo che avnati la Curia Ecclesiastica fu dal Cerboni a da due testimoni asserito che egli era semplice Segretario di un Capitano e che non faceva parte del Corpo Militare e che d'altronde il Vicario Arrighi non aveva assicurato di rilevare la detta circostanza il che risulta dall'atto curiale che ho l'onore di trasmetterle in copia. Quanto all'altro addebito di aver permesso che il matrimonio sifacesse segretamente vengo avvertito dall'istesso Sig. Vicario che convivono alcune delicate e valutabili circostanze che potranno far sembrare opportuna la dispensa della solita denuncia accordata alla predetta Curia alla quale mancano verosimilmente noti gli ordini veglianti in proposito nel Granducato. Per questo in tale stato di cose l'operato del predetto Vicario piacesse valutare con redarguibile riguardo al primo articolo e scusabile anche quanto al secondo attese le rilevate circostanze ho creduto non di meno necessario di avvertirlo di essere più circospetto e ad uniformarsi in avvenire alle Leggi e Ordini veglianti in questa interessante e delicata materia ( ) così anche a quanto dispongono gli ordini comunicatimi da VS Ill.ma E col più profondo ossequio." (Idem come sopra) Il giorno dopo,8maggio 1816,così Strasoldo scrive all'Auditor Vicario (giudice) mettendo la parola fine a tutta la vicenda di questo "importantissimo affare " della celebrazione del matrimonio clandestino tra il "furier" Cerboni e la "Fanciulla Catalani" di Longone : "Valutando i rilievi contenuti nella pregiata Sua del 5 andante relativamente agli addebiti stati dati a questo Vicario Arrighi in proposito del matrimonio tra il Furier Cerboni e la Fanciulla Catalani,approvo che Ella lo abbia a sé e lo avverta ad essere in avvenire più prudente e circospetto e ad informarsi alle Leggi e Ordini veglianti nel Granducato in materia di matrimoni. Tale è anche l'intenzione del Sig. Segretario del R. Diritto a cui era già pervenuta la notizia del fatto in questione. E con distinta stima sono" (idem come sopra) Marcello Camici Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ASCP.Archivio storico comune Portoferraio