La vicenda di Biagio Sbarra,"possidente, nativo ed abitante in Portoferraio", che sul finire del 1815 e nei primi mesi del 1816 vuole innalzare la sua casa confinante col “Muro Castellano” di Portoferraio, è davvero interessante e merita essere ricordata.
Biagio Sbarra vuole ampliare la sua casa che essendo situata vicino alle " Mura Castellane" in via 'La porta di Terra' trova il diniego delle autorità.
E’ una supplica la quale evidenzia il modo con cui ogni suddito del granduca a lui si rivolge direttamente quando chiede qualcosa.
La supplica mostra il modo con cui il suddito “umilissimo servo” si rivolge a Sua Altezza Imperiale e Reale e, “prostrato al regio trono”, supplica la “innata bontà” del granduca per ottenere la grazia per edificare.
La supplica mostra inoltre la caparbietà con cui lo Sbarra persegue il proprio fine nonostante diversi pareri contrari.
Dapprima Biagio Sbarra, “devotissimo e obbligatissimo servitore“, si rivolge a Fantoni, commissario regio straordinario granducale all’Elba:
“All’Ill.mo Sig.Sig.Pron.Colen.mo
Il Sig Conte Fantoni Cavaliere dell’Ordine di S. Giuseppe e Commissario Straordinario dell’isola dell’Elba
Sig.re
Biagio Sbarra di Portoferraio Possidente A’l’onore di esporle che fin dal Governo Passato aveva la permissione verbale di poter alzare un Piano di due Stanze sopra la sua medesima casa situata in Via La Porta di Terra confinante le Mura Castellane del Governo, e detto aumento di stanze per ricovero della
propria famiglia che in oggi è aumentata.
Tali Permissioni si sono concesse ad altri Cittadini non ostante tempi più pericolosi.
Oggi che si gode la tranquillità e lontani da qualunque ( ) ,Prega il Supplicante di ordinare a chi aspetta una Tal Permissione.
Portoferraio il 18 ottobre 1815
Di Vs Ill.ma
Dev.mo Obbl.mo Serv.re
Biagio Sbarra"
(Affari generali del Commissario straordinario dell'isola d'Elba dal 1° settembre 1815 al 16 marzo 1816.Filza 3. Carta 517.ASCP)
Il giorno seguente, 19 ottobre 1815, una lettera dello stesso tenore è spedita anche a Balbiani, Intendente dell'Elba.
Il Balbiani chiede parere al signor Calderai, Commissario di Polizia a Portoferraio, il quale risponde con una memoria consegnata a Cortini, comandante della Piazza.
Il Cortini così scrive al Balbiani nel dicembre del 1815:
"Ill.mo Sig.Sig. Pron. Col.mo
Il Signor Calderai Commissario di polizia in questa Città mi presenta in di Lei nome l'unita memoria dicendomi che VS Ill.ma gradiva di averne il suo sentimento. Corrispondendo a questa richiesta devo fargli sentire che la dimanda di Biagio Sbarra non può essere ammessa essendo contrario alla sicurezza delle Fortificazioni il lasciar alzare delle Case,che ne debilitano la difesa e ne favoriscono l'avvicinamento.
L'essere oggi in pace non è una ragione per accordare delle ( ),che potrebbero rendersi in altri tempi assai perniciose e nel caso di cui si tratta l'Autorità Militare non potrà mai prestarsi al conseguimento della dimandata grazia.
E con la stima più distinta ho l'onore essere
Di VS Ill.ma
Portoferraio Lì 4 dicembre 1815
Dev.mo Um.mo Serv.re
C. Cortini"
(Idem come sopra)
Lo Sbarra non si dà per vinto.
Si rivolge direttamente con supplica a Sua Altezza Imperiale e Reale.
In data 8 gennaio 1816 su carta bollata del costo di lire 7.13.4 e portante il timbro "Bollo Straordinario Firenze" così supplica in veste di "umilissimo servo e suddito":
"Altezza Imperiale e Reale Biagio Sbarra, nato e domiciliato a Portoferraio, umilissimo Servo e Suddito dell'A.V.I. e R. riverentemente espone come il medesimo ritrovandosi una numerosa famiglia e la di lui abitazione non essendo sufficiente per la medesima.
Supplica umilmente l'A.V.I. e R. volergli benignamente degnare d'accordare al Supplicante di alzare la propria casa, posta in questa Città in via Porta di Terra e corrispondino le finestre sopra la Darsena senza impedire per altro = il marciapiede detto delle Tonde = .acciò possa riparare a di lui comodi necessari come a quelli della sua famiglia.
Chiede la Grazia
Portoferraio 8 gennaio 1816
Biagio Sbarra supplica umilmente quanto sopra "
(Idem come sopra)
Dopo questa supplica, il commissario regio straordinario per l'Elba, Fantoni, con Minuta al Sig. Cavaliere Ferdinando Alliata dell'I. e R. Consiglio di Finanze "in Firenze, scrive il 25 gennaio 1816:
"A.I. R.
Biagio Sbarra, Possidente, Nativo ed Abitante in Portoferraio, domanda che piaccia a V.A.I. e R. di permettergli di rialzare una di lui casa situata in questa medesima Città nella via di Porta di Terra e confinante col Muro Castellano.
Egli suppose di averne ottenuto il permesso dal cessato Governo e di non averne ancora approfittato per mancanza di tempo.
Io dubito molto della verità della di lui asserzione giacchè non produce alcun documento giustificativo.
Ma comunque sia non può negarsi che il lasciare alzare le abitazioni dei Particolari sulle fortificazioni di una Piazza pregiudica alla sicurezza delle fortificazioni medesime debilitandone la difesa.
Tale è ancora l'opinione dei Capi Militari che ho a questo proposito interpellati e quindi mi credo in dovere di proporre a V.A.I e R: di rescrivere le Preci del Supplicante =Agli Ordini = E profondamente inchinato al Regio Trono ho la gloria di essere Di V.A.I. e R.
Portoferraio lì 22 gennaio 1816"
Il 10 febbraio 1816 Federico Alliata risponde al Fantoni dall'imperiale e regio consiglio di finanze in Firenze:
"S.A.I e R. ha ordinato Rescriversi = Agli Ordini =
Lì 10 febbraio 1816
F.Alliata
Visto L. Frullani "
(Idem come sopra)
Marcello Camici
ASCP.Archivio storico comune Portoferraio