Nell’occasione, oltre a parlare di tutti i lavori dello scrittore elbano, sono stati presentati i romanzi “Il cercatore di stelle” e “La sottile linea del destino ”, usciti nei mesi estivi e disponibili sia su IBS, AMAZON e altre piattaforme on-line oltre che nelle librerie dell’Elba. Proprio Il cercatore di stelle ha avuto un ottima recensione dalla giornalista Dianora Tinti.
“IL CERCATORE DI STELLE”, NUOVO ROMANZO DI ALESSANDRO PUGI
Dianora Tinti in Recensioni libri
Recentemente è uscito Il cercatore di stelle (Book Sprint), il nuovo romanzo di Alessandro Pugi (nella foto a sinistra) del quale ho recentemente recensito su questo Blog Il colore del cielo. Scrittore sensibile ed impegnato nella lotta contro qualsiasi tipo di razzismo e sopruso che diventa una vera e propria responsabilità sociale, amante dell’amore ma anche della vita nuda e cruda, anche questa volta ha fatto centro, riuscendo a far emozionare chi legge.
DI COSA PARLA
Matthew Coleman, il protagonista di Il cercatore di stelle, è costretto dall’improvvisa morte del padre a ritornare a Maine Road, la proprietà di famiglia in mezzo alle pianure del Minnesota.
Non è facile per lui rimettere piede in quella casa dopo vent’anni di assenza, dieci dei quali trascorsi in carcere ma, chiamato dall’avvocato di suo padre, non se la sente di mancare all’ultimo appuntamento.
Il ritrovare persone conosciute e in fondo mai perse, luoghi familiari e una donna speciale, lo aiuterà nel tanto temuto percorso a ritroso nel tempo.
COSA NE PENSO
Ammetto francamente che ho apprezzato fin dal primo momento il modo di scrivere pulito e emozionante di Alessandro Pugi e la sua abilità nel “confezionare” storie credibili e toccanti.
Anche questa storia coinvolge immediatamente il lettore al quale non concede tregua. Una volta iniziata, è difficile staccarsene per il susseguirsi di accadimenti, tanto che a volte assume le caratteristiche di un vero e proprio giallo.
La figura del protagonista di Il cercatore di stelle è delineata in modo eccellente: un uomo tormentato da un passato doloroso, da un taglio profondo che non ha mai smesso di sanguinare ma che, tuttavia, attraverso il perdono e l’accettazione delle proprie debolezze riuscirà a metabolizzare e comprendere il passato trasformandolo in qualcosa di positivo che lo aiuterà ad affrontare la vita.
Ed infatti, pur accorgendosi di provare ancora la stessa sofferenza, Matthew Coleman riesce alla fine a chiudere il coperchio dell’abisso in cui spesso precipita e ad aprirsi con animo sereno al futuro.
Molto intense sono anche le descrizioni dell’ambiente che ci portano nella bellezza delle pianure e dei tramonti di una terra ancora per molti versi incontaminata, diventando così un altro importante protagonista del romanzo.
Alla fine della lettura, la cosa più bella rimane comunque la sensazione di essere stati veramente in quei luoghi e la grande nostalgia per i protagonisti di questa vicenda nella quale ognuno di noi, pur in contesti diversi, può riconoscersi.
Recensione: Dianora Tinti