GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA(1737-1801/1815-1860)
Il carteggio di cui si va a trattare rivela come agli inizi del 1816,dopo il governo di Napoleone Bonaparte, la popolazione dell'Elba giaccia in stato di penuria riguardo ai generi alimentari di prima necessità.
E' una lettera dell'auditor Vicario (giudice) al governatore militare e civile dell'Elba a rivelare questa situazione.
Il governatore venutone a conoscenza si attiva rivolgendosi all'imperiale e regia segreteria di guerra in Firenze chiedendo di intervenire tenendo conto della particolare situazione insulare.
Sollecita e positiva è la risposta del governo granducale che evidenzia la grande importanza strategica e l'attenzione cui è sottoposta l'Elba da parte di detto governo da poco restaurato sull'isola.
LETTERA DELL'AUDITOR VICARIO AL GOVERNATORE DELL'ELBA
"Eccellenza
Credo mio dovere il far presente a V.E. che la modica quantità di sussistenza ed in specie di generi frumentari attualmente esistente in questa Isola congiunta a diverse particolari circostanze ne fa temere in avvenire la deficienza nel quantitativo almeno necessario al fabbisogno.
Questo timore è fondato sopre solide ragioni.
Pochi sono gli speculatori di questo genere nell'Isola e questi non hanno capitali per farne della provvista nel Continente, che in piccolo dettaglio e per brevissimo tempo.
Non è molto ( ) che siano supportati nell'Isola i generi medesimi di Speculatori…
23 marzo 1816
Cornacchini"
(Affari generali del Governo dell'isola d'Elba anno 1816.Filza 1.Carta 12.ASCP)
L'Auditor Vicario continua affermando che la penuria di generi alimentari presenti sull'isola è da imputarsi anche ai "gravosi diritti di ancoraggio ai quali vengono sottoposti i bastimenti" e poi anche per il fatto che sia "interdetta per qualche tempo la comunicazione col continente" per la comparsa di "legni Barbareschi che infestano questi mari"
Non perde tempo il Governatore, Strasoldo, ad attivarsi.
Nello stesso giorno, 23 marzo 1816, nel quale ha ricevuto la lettera dell'Auditor Vicario scrive a Firenze all'imperiale e regia segreteria di stato.
E' lettera molto interessante perché spiega i motivi per i quali la popolazione elbana è priva di generi alimentari di prima necessità:
A) i rifornitori di viveri locali, chiamati speculatori, "sono privi di capitali"
B) i rifornitori, speculatori, del continente "non trovano il loro conto a venire all'Isola dell'Elba per motivo di gravosi diritti d'ancoraggio ai quali vengono sottoposti I Bastimenti a differenza del Porto di Livorno"
C) comunicazioni col continente rese difficili dalla presenza di "legni Barbareschi" (pirati del nord Africa)
LETTERA DEL GOVERNATORE STRASOLDO ALL'IMPERIALE E REGIA SEGRETERIA DI STATO
Dopo aver ricordato che il commissariato di guerra dell'Elba ha inviato nota per il mantenimento dell'approvvigionamento per tre mesi delle guarnigioni della piazza di Portoferraio e Longone così continua
"…il mio dovere mi richiama di far presente al R. Governo l'istanza che mi rinnova il Commissariato di Guerra per ottenere la Sovrana Determinazione in questo emergente che la savienza del R. Governo non può non ravvisare importante de indispensabile che altronde l'Isola sprovvista di generi di prima necessità per il consumo giornaliero di questa Popolazione.
Su questo particolare l'Auditore di Governo con sua lettera di questo giorno mi fa presente che la modica quantità di sussistenza di generi frumentari attualmente esistenti in quest'isola fa temere la deficienza nel quantitativo necessario al puro bisogno della Popolazione per le seguenti ragioni.
In primo luogo pochi sono i speculatori di questo genere e questi sono privi di capitali.
In secondo luogo l'esperienza dimostra che gli speculatori del continente e gl'esteri non trovano il loro conto di venire all'Isola dell'Elba per motivo di gravosi diritti d'ancoraggio ai quali vengono sottoposti i Bastimenti a differenza del Porto di Livorno e dal riscontro che risulta dal registro si osserva quanti Bastimenti di meno sono approdati in questi porti da che è stato imposto il nuovo dazio d'ancoraggio a carico del Regio Erario è in pregiudizio al Commercio di quest'Isola.
Dandosi che resti impedita per dei giorni la comunicazione con il Continente per cagione del mare, come pur troppo spesso accade e questi meschini Speculatori che sono anche venditori in dettaglio privi di Bastimenti ( ) a resistere al mare agitato, restano talmente privi di provviste da non poter far ( ) il pane neppure per le loro famiglie.
V.E. comprende che sopra negozianti di simil sfera v'è da contar ben poco.
Conviene altresì avvertire che non può riguardarsi per remoto il caso che resti interdetta per qualche tempo la comunicazione col Continente per causa dei Legni Barbareschi e che restino interdette le provenienze. ( ) si rende il dimostrare le funeste conseguenze ed i gravi disordini che sarebbero per divenire.
Tutti questi riflessi portano a dimostrare la necessità di un provvedimento e precauzione con eccezione di Regole al Sistema vegliante nel Granducato,valutando la specialità delle circostanze di quest'isola ed il R. Governo ( ) nella sua Saviezza l'importanza dell'oggetto"
(idem come sopra)
Marcello Camici
ASCP. Archivio storico comune Portoferraio