GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA(1737-1801/1815-1860)
Nel 1816 Filippo Giusti da Capoliveri supplica che gli sia mantenuta la pensione mensile ottenuta sotto il governo francese, riammettendolo al godimento pensionistico.
Il governatore dell'Elba incarica il Potestà competente di prendere le dovute informazioni.
Il Potestà è un amministratore della giustizia periferica che dipende dall'Auditor Vicario (giudice).
Con la restaurazione, all'Elba esiste un auditor vicario per tutta l'isola, con sede a Portoferraio, e due Potestà uno a Lungone e l'altro a Marciana.
Il 5 maggio 1816 Pietro Calamandrei, potestà, dal tribunale di Longone invia una lettera al governatore dell'Elba, in risposta alla richiesta di informazioni per la pensione di Filippo Giusti.
La lettera evidenzia quali e quante fossero "le necessarie informazioni" per ottenere la pensione granducale.
E' da notare che vengono fornite dal Potestà,cioè da un "giusdicente" che è un giudice alla dirette dipendenze dell'Auditor Vicario. Sono informazioni riguardanti lo stato di famiglia, la salute, luogo e fedel
servizio, possedimenti, condotta morale ecc).
Tali informazioni rappresentano anche una finestra di conoscenza sulla vita che era svolta a quei tempi.
"MEMORIA INFORMATIVA PER S.E. IL SIG. GOVERNATORE GENERALE DELL'ISOLA D'ELBA
In esecuzione degli ordini partecipatemi con la venerat.ma di VS Eccellenza del dì 19 Aprile decorso, ho preso le necessarie informazioni sulla persona di Filippo Giusti di Capoliveri che ha supplicato per ottenere la continuazione della pensione che come marinaro francese reso per ferite incapace al servizio, ha goduto fino all'epoca del governo toscano in quest'isola e tanto dal di lui aspetto qunato dall'ispezione delle di lui carte che egli ha rilasciate in mie mani e che io ho l'onore di compiegare a Vostra Eccellenza e più ancora dalle notizie che ho potuto avere altronde,ho rilevato che Filippo Giusti figlio del fu Andrea, di anni trentacinque, di condizione contadino, nativo di Capoliveri essendo stato requisito come Coscritto in tempo non ben noto, ha servito in qualità di marinaro sul vascello imperiale Francese il Borea,ove avendo riportato in un combattimento un colpo di mitraglia alla gamba sinistra per cui rimasto ed è tutt'ora impedito nell'articolazione di piede, fu congedato come invalido nel dì undici settembre 1807 e con Decreto Imperiale del 9 maggio 1808 gli fu assegnato a contare dal primo gennaio di detto anno le pensione mensuale di
quattordici franchi con più due franchi al mese per ciascheduno figlio che fosse al di sotto dell'età di anni dieci.
Egli ha un piccolo effetto livellare nella comune di Capoliveri composto di sei centi di vigna, metà di cui spetta al di lui fratello Salvatore Giusti,ma ei ne gode il frutto intero perché Salvatore essendo partito come Coscritto da circa sette anni a questa parte, non si è più avuto nuove di lui.
La moglie di Filippo Giusti s'industria a lavare,e travaglia nella vigna unitamente al marito, il quale peraltro, attesa (...) claudicazione ed immobilità dell'articolazione del piede destro, non ha benché sano e gagliardo l'attività necessaria ai lavori di agricoltura; s'industria bensì a fare qualche trasporto con bestie a soma ma gli conviene esercitando questo mestiere, viaggiare sempre a cavallo.
Della di lui condotta morale non vi sono riscontri in sinistro, a mia notizia, meno oltre una procedura da lui subita nel Tribunale di Portoferraio nel corso del primo trimestre del presenta anno, non so per quale addebito per cui gli fu fatto in quel Tribunale il Precetto della sera e di presentarsi ogni quindici giorni fino a nuovo ordine avanti a me per render conto della sua persona.
Lo Stato di sua famiglia composta di quattro figli incapaci di guadagnarsi la sussistenza per la loro tenera età, mentre Stella-Rosa è nata il primo aprile 1806, Marta-Clarice è nata il 20 giungo 1810, Agata è nata il 3
febbraio 1813 ed Innocenza-Luisa è nata il dì 3 aprile 1815 e così tre sono sotto l'età di dieci anni, lo renderebbe meritevole di qualche riguardo in proposito della continuazione della Pensione che domanda e che ha riscossa per tutto aprile 1815.
Richiamato io peraltro da Vostra Eccellenza ad esternare il mio parere in questo proposito, proporrei che non concorrendo a favore di Filippo Giusti delle circostanze specialissime per accordargli con privilegio singolare la domandata pensione, si dovesse in linea di Giustizia distribuire praticare verso di lui il sistema medesimo che è stato praticato generalmente con tutti gli altri in stato d'invalidità ritornati dalle armate o dalle flotte francesi.
I documenti sopra indicati che Le compiego unitamente alla supplica inviatami sono:
1. Un certificato di visita rilasciato al Giusti nel 1 settembre 1807 dall'Uffizio della Marina di Tolone
2. Il congedo definitivo rilasciato al Giusti nel dì 11 settembre 1807 Dal Commissario della Marina di Tolone
3. L'Estratto di Decreto del Ministero della Marina Francese de 9 Maggio 1804 che accorda al Giusti la pensione come invalido marinaro
Ed ho l'onore di risegnarmi al più profondo rispetto.
Di VS Eccellenza
Dal Tribunale di Longone
Lì 5 maggio 1816
Um.mo Dev.mo Serv.re
Pietro Calamandrei Potestà"
(Affari generali del Governo dell'isola d'Elba anno 1816.Filza 1.Carta 98.Archivio storico comune Portoferraio)
Ottenute le necessarie informazioni la massima autorità governativa militare e civile, cioè il Governatore dell'Elba, invia tutta la documentazione a Firenze.
Ecco un esempio.
Si tratta di un militare,supplicante la pensione.
Così, Strasoldo, Governatore, procede per la richiesta della pensione.
"A.I. e R.
Tommaso Cacioli di Portoferraio domanda con le annesse preci una Pensione mensuale in vista del servizio da Esso prestato nella Guardia urbana di questa Città per 25 anni nell'epoche le più disgraziate per questa Città e segnatamente durante l'assedio del 1801.
Sussiste per le fonti d'informazione che egli ha prestato servizio per il tempo nelle indicate qualità e che si distinse in vari riscontri pericolosi per il suo coraggio ed attaccamento alla buona causa.
Trovandosi alla (...) di una numerosa famiglia non riesce assolutamente dalla sua (...) per vivere, nella circostanza è nell'età di anni 57 ed ha sofferto nella vista.
Um.mo Dev.mo Serv.re
Strasoldo"
(Affari generali del Governo dell'isola d' Elba anno 1816. Filza 5.Carta 249.Archivio storico comune Portoferraio)
Marcello Camici