Italia Nostra è stata invitata dalla Galleria d’arte Carena & Capato Art Gallery La Luna a partecipare questo venerdi 4 alla riscoperta e tutela di un elemento innovativo del nostro patrimonio artistico e culturale, l’Open Air Museum di Italo Bolano.
Vale la pena capire meglio che cosa è un Parco d’Arte. Si potrebbe partire dalla “Louisiana” di Copenhagen, o da esempi a New York, ma preferiamo cercare in Toscana gli esempi a cui riportarsi. Per Italia Nostra è questo l’aspetto più interessante della proposta di Italo Bolano: un parco di questo tipo può servire da elemento di confronto e riferimento.
La cura, l’incanto della posizione fanno da cornice alle opere di un artista scelto dal Comune di Firenze: il “Giardino delle Rose”, vicino al piazzale Michelangelo, dal 2011 ospita opere di Jean-Michel Folon, scultore e pittore belga noto il tutto il mondo, legato al capoluogo toscano da consuete frequentazioni. Progetto discusso ma fortemente voluto dall’amministrazione fiorentina, ha trasformato un meraviglioso giardino in un parco artistico, dando al giardino stesso e alla città un valore aggiunto.
La Toscana è ricca di questi parchi. Tra i più noti citiamo il Giardino dei Tarocchi a Capalbio, il Giardino di Daniel Spoerri, sul monte Amiata, il Parco di sculture di Celle, vicino a Pistoia, e molti altri. Giova ricordare, per quegli elbani che potrebbero essere interessati ad approfondire l’argomento insieme a noi, che anche il parco Italo Bolano a San Martino fa parte di questa rosa di luoghi, selezionato dalla Regione Toscana stessa .
E visto che il tema di questo ciclo è l'arte ambientale ossia un' arte nata per un luogo determinato e legata a questo in maniera esclusiva, vale la pena citare un “vero e proprio percorso en plein air che tocca i “segni della contemporaneità” a Prato: dalle sculture di Giò Pomodoro, Mauro Staccioli ed Henry Moore fino al Museo all’aperto di Luicciana. Si parte dal Museo Pecci di Prato, specchio e anima dell’arte contemporanea in Toscana e che ospita importanti opere artistiche moderne, da “La Conca” di Enzo Cucchi, realizzata in marmo, alla scultura in ferro di Matteucci “Riflesso dell’ordine cosmico”, fino all’imponente “Colonna spezzata”, opera di Anne e Patrick Poirier, posta davanti al Museo e divenuta, insieme all'arco di Moore uno dei simboli della città. Di notevole interesse anche “Prato”, di Mauro Staccioli, la grande falce in cemento di oltre quaranta metri, "Zenit", di Mimmo Paladino o “La Bestia”, l’opera in bronzo e travertino, dal modellato ultradinamico.
Esiste all’Elba un gran fermento di artisti locali, o artisti “continentali” con un’attrazione fatale per l’Elba, uniti dal desiderio di esprimere in questi luoghi un messaggio contemporaneo forte. La tradizione artistica elbana, i nostri musei e spazi d’arte sono pregiati, ma non adeguatamente tutelati e valorizzati. Italia Nostra allora accoglie con entusiasmo un’indagine come questa, che permetta di approfondire il messaggio di un artista elbano che da tanti anni insiste con perseveranza nel suo progetto. In un momento in cui perfino l’Autorità Portuale, che non ha brillato finora per il suo interessamento all’Elba, sembra accorgersi di un artista quale Italo Bolano; in un momento in cui stiamo per accogliere la nuova direttrice delle Residenze Napoleoniche Elbane, portatrice di premesse inconsuete e ricche, invitiamo allora questo venerdì tutti coloro che possano condividere e ampliare le sollecitazioni offerte da una delle tante forme virtuose di valorizzazione dell’isola d’Elba.
Cecilia Pacini - Italia Nostra Arcipelago Toscano