Sono innamorato di Caravaggio, ma non è difficile innamorarsi di lui…
Torno da Roma dopo avergli fatto una delle mie solite visitine alla Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi, con le storie di San Matteo.
Per me è il pittore assoluto, il pittore senza tempo. Va sempre studiato; pensate che mi insegna anche come pittore astratto, a rompere lo spazio con la luce che riverbera su varie figure anche non seguendo la fonte naturale.
Il critico d’arte Bellori, contemporaneo al Caravaggio, lo definì “il pittore dello sbattimento di luci”. Potente inventore di figure nelle posizioni più strane e difficili, sconvolgente e ricco di contenuti “ci strega”, ci coinvolge e ci affascina. Per me è il primo grande pittore della storia e rimarrà l’unico.
La luce scaturisce dai posti più impensati, accende le figure dove vuole lui, come oggi si potrebbe fare con il flash.
Se poi volete una seconda grande emozione arrivate in Piazza del Popolo; là, nella Basilica di Santa Maria del Popolo, dove vi sono altri due grandi dipinti, la caduta di S. Paolo e la crocifissione di San Pietro: rimarrete a bocca aperta per i colori, gli scorci e per la composizione in diagonale di San Pietro.
Un piccolo cenno storico.
Sarebbe bello leggere i temi di alcuni miei allievi degli anni settanta per la loro spontaneità…lo faremo, non si smetterebbe più di assaporare la sua drammatica bellezza.
Michelangelo Merisi nacque a Milano e non a Caravaggio, paese della bergamasca come si credeva, nel 1571 e morì a Porto Ercole il 18 luglio 1610, a soli 39 anni, dopo una fuga, inseguito da soldati per i suoi guai con la legge.
La sua vita, drammatica come la sua pittura, è complessa tanto che hanno fatto diversi di film su di lui.
Peregrinò tra Roma, Napoli, Malta e la Sicilia.
Era irascibile e incompreso dalla Chiesa per la sua realtà che pareva talvolta volgare; notare la figura di San Matteo nella prima versione o la morte della Vergine, per la quale prese a modello una donna affogata nel Tevere.
Le sue opere sono molte come le sue attribuzioni.
Di recente hanno fatto delle ricerche sul DNA di ossa trovate nel cimitero di Porto Ercole e per l’85% sembrano essere le sue.
La fine della sua vita è la fine di un drammatico film: lo ritrovano morto tra i miasmi delle paludi e il vento.
Come poté un ragazzo di 18 anni che visse tra il Tevere e Piazza Navona andare oltre il suo tempo e nel futuro eterno e imporsi come pittore antiaccademico quando faceva testo la pittura accademica e di maniera che non dava nessuna emozione ed arrivare a sconvolgere i pittori di tutti i tempi, persino quelli moderni da Kandinsky a Pollock ? Sono domande senza risposta.
In fine se passate da Via Nazionale nel Palazzo delle Esposizioni vi troverete in un'atmosfera caravaggesca di colori, suoni e profumi - fino al 3 luglio 2016.
"L’uso di un sofisticato sistema di multi-proiezione a grandissime dimensioni, combinato con musiche originali e fragranze olfattive, porta il visitatore a vivere un’esperienza unica sul piano sensoriale, attraverso una vera e propria “immersione” nell’arte del maestro del Seicento".
Italo Bolano
Nelle immagini:
- la Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi
- la caduta di San Paolo
- la crocifissione di San Pietro