E' avvenuto per il 36° anno questo incontro del 15 aprile 2016 al ristorante Tennis Club.
Sono stato invitato perché anche io sono di Via del Fonderia.
Merita fare alcune considerazioni.
Ho trovato persone che conoscevo da giovane ed altre che a prima vista non riconoscevo più. Quanti cambiamenti subisce il corpo prima di entrare in quella eterna energia che Einstein ha inquadrato come unica verità scientifica e non filosofica.
Di questa bellissima e medicea strada dalla pavimentazione in conci rosa splendenti ho fatto una targa per ricordare circa 40 persone i cui nomi volano con il vento e attraversano la strada; e quanti sono volati già “oltre la strada”... non si vedono più ma sono sempre vicini a noi.
Ho ritrovato volti di tutti i tipi: professionisti, operai, pescatori, polpai, vigili urbani, commercianti, falegnami... e qui vale la pena ricordare Bastiani, che ci faceva le trottole di legno per le quali andavamo pazzi...
Si sono ricordati fatti che si raccontano anche davanti ad un focolare, che spesso veniva acceso proprio in strada, attorniati da cani e gatti.
Ho consegnato la targa a Gabriele Magnoni che tiene le fila dell'attuale “banda”.
Armoniosa serata piena di ricordi e di affetti. Per me è stata commovente anche perché, invecchiando, mi avvicino sempre più alla natura degli altri animali che sento più vicini e più veri di tanti uomini corrotti dalla società.
Oggi la gente si riunisce sotto vari simboli che nascondono politiche varie. Pochissimi sono i volti che non portano la maschera, a cominciare da tanti politici...
I più possono togliere la solitudine fisica ma non danno la compagnia, essi si chiamano semplicemente “seccatori”.
Al tavolo di “Via della Fonderia” ho visto volti veri, che raccontano con semplicità le proprie avventure che la vita ha loro riservato e che sanno anche ascoltare con attenzione e umiltà. Ne ho riscoperti molti, anche il volto del mio barbiere Pagnini che, tra una canzonetta e l'altra, si impegnava a “farmi bello”.
Vada a tutti quanti il mio abbraccio fraterno, augurando loro di continuare così e finire allegramente, come dicono a Firenze: “la morte c'ha da trovà vivi!”.
Mi sono finalmente trovato bene.
Italo Bolano
Nelle foto:
- consegna a Gabriele Magnoni della targa da porsi in Via della Fonderia
- la targa realizzata da Italo Bolano
- particolare della lunga tavolata