L'ALBA DELL'UNITA' D'ITALIA ALL'ELBA (1859-1860)
Il Governo Provvisorio della Toscana non solo decreta per disciplinare l'arruolamento di volontari ma anche dispone affinchè gli impiegati civili dello stato che lo desiderino possano far parte dell'esercito toscano che va a combattere per la indipendenza italiana.
Celestino Bianchi che è segretario generale del commissario straordinario Buoncompagni così scrive al governatore militare e civile dell'Elba:
"Circolare n° 5
Illustrissimo Signore
Nell'intendimento di secondare il desiderio espresso da alcuni Impiegati Civili di far parte dell'Esercito Toscano per cooperare al conseguimento della Indipendenza Italiana ,il Governo Provvisorio ha creduto opportuno disporre
1. Gl'Impiegati Civili potranno arruolarsi nell'Esercito alle condizioni cui è subordinato l'arruolamento dei Volontari
2. I Capi dei Dicasteri e Uffizi Governativi della Toscana raccoglieranno le domande dirette a questo patriottico scòpo dai rispettivi Impiegati e le invieranno senza indugio corredate del loro parere al Governo Provvisorio
3. Nell'informare queste domande dovranno i Capi di Dicasteri e Uffizi Governativi avere in mira che il regolare andamento del servizio non sia per ricevere danno alcuno dalla mancanza dell'Impiegato che ha domandato di arruolarsi
4. Sarà conservato agl'Impiegati che si arruolano lo stipendio di cui si trovano forniti. Ma se per un eventuale aomento di lavoro nel loro rispettivo Uffizio si renderà necessario il soccorso di estranei emanuensi, la mercede a questi dovuta non dovrà far carico all'Erario e sarà tolta dallo stipendio dell'Impiegato o dagl'Impiegati di quello stesso Uffizio che hanno assunto il servizio militare
5. Terminata la capitolazione questi Impiegati Civili torneranno ad occupare nel rispettivo Uffizio il posto che loro si competerà secondo l'anzianità di servizio.
Invitandola a volersi informare a questa disposizione,ho il piacere di dichiararmi.
Dalla Residenza del Governo Provvisorio
Lì 2 Maggio 1859
Il Segretario Generale
C. Bianchi
Visto U. Peruzzi"
(Affari generali del Governo dell'Elba 1859-1860. Filza 2.Doc 15-100. Circolari da 1 a 42. Archivio storico comune Portoferraio)
Ubaldino Peruzzi è uno del triumvirato, del direttorio che insieme a Vincenzo Malenchini e Alessandro Danzini fa parte del Governo Provvisorio Toscano, direttorio che in Firenze si è costituito la sera del 27 aprile 1859 preso atto della mancanza di un governo legittimo dopo che il granduca Leopoldo II è fuggito.
Il documento è importante ed interessante poiché evidenzia come il Governo Provvisorio Toscano pur incoraggiando l'arruolamento di volontari per la guerra della indipendenza italiana non dimentica il bilancio dello stato e il suo buon funzionamento quando si tratta di impiegati statali che chiedono come volontari di arruolarsi per combattere.
Pur conservando lo stipendio a questi volontari che per "patriottico scòpo" si arruolano nell'esercito e pur garantendo loro che torneranno ad occupare l'uffizio "terminata la capitolazione", il Governo Provvisorio fa subito presente che nel caso che per la loro assenza si verificasse un aumento di lavoro tale che "renderà necessario il soccorso di estranei emanuensi" la "mercede" di questo soccorso sarà a carico dell'Impiegato o degli Impiegati di quello stesso uffizio che hanno assunto il servizio militare.
Queste norme evidenziano,se ce ne fosse bisogno,come il "patriottico scòpo" fosse presente in Toscana:pochi non furono infatti gli impiegati che, nonostante il rischio cui vanno incontro riguardante la incolumità personale e quello di vedersi decurtare lo stipendio, si arruolano volontari per combattere la guerra per la indipendenza italiana.
Marcello Camici