Al progressivo, apparentemente incontrovertibile degrado della "Cosimopoli Lastricata" ormai siamo abituati tanto che la nuova buca quodiana, affannosamente tappata con quel che si ha (esempio la comica persiana della Fonderia), non fa più notizia, oggetto di segnalazione.
Ma la scorsa settimana sul fronte della martoriata pavimentazione stradale ferajese è accaduto qualcosa di nuovo e degno di nota, un episodio titolabile "Chi fa da sé fa per tre".
Due volenterosi signori evidentemente colti dal disappunto di dover transitare, a piedi e su ruote, sulle belle ma disgaggiate e ballonzolanti lastre prossime alla loro residenza (in Area Via Roma - Via Gasperi), nel loro tempo libero, armatisi di attrezzi e materiali adatti, si sono messi all'opera, rifissando le pietre e riparando un bel tratto di strada, peraltro dimostrando perizia e accuratezza.
Grazie e bravi, senza dubbio, ma alla vicenda c'è da aggiungere un non trascurabile particolare.
Orbene, avrete forse pensato che l'impresa meritoria sia da appuntare, siccome medaglia al fiero petto, di qualche ferajese DOC preso da un moto di orgoglio.
No, i due "restauratori non autorizzati", rispondono ai nomi di Renato e Arben, e sono venuti darci questa lezione di petrosa educazione civica nientemeno che dal lontano "Paese delle Aquile" (Albania, per l'Assessore ignaro che solo a leggere Shqipëria gli verrebbe uno sturbo).
Meglio, molto meglio, le cazzuole Albanesi che le cazzate elbanesi.
sergio