Debutta in narrativa l'insegnante e giornalista elbana, ed è un'opera prima di certo valore, un romanzo verosimile, colto e scorrevole, profondo ed avvincente.
Ultimo banco
di Elena Maestrini,
Edizioni Il Foglio
Filippo Spini, l'affascinante protagonista maschile del romanzo “Ultimo banco” di Elena Maestrini, ha nelle sue tasche amarezze da smaltire e mulini a vento componibili da montare all'evenienza. E' un'anima difficile e viene presentato come una coscienza costruita con polvere da sparo, incanto e disperazione. E' una strana figura, vista con gli occhi della studentessa Melissa Franchi “fatta di carne, di lana e di vento” e, difatti, l'elemento etereo è quello che maggiormente contraddistingue il bel professore sognatore e idealista, con l'anima in fiamme che, con l'arte della parola, è convito di poter cambiare il mondo, rifondando l'umanità corrotta e così, di conseguenza, conquistare l'amore.
Filippo e Melissa attuano la loro personale rivoluzione attraverso l'uso sapiente della parola, seguita da scelte professionali impegnative che riescono a dare un senso pieno alle loro vite inquiete.
Filippo Spini, infatti, abile incantatore di giovani anime, vede nell'educazione carceraria e nell'insegnamento in scuole difficili, dove forte è la dispersione scolastica, la propria redenzione e il significato della propria esistenza.
Melissa Franchi, ex allieva di Filippo, al quale deve la propria rinascita interiore dopo i primi anni tristi della scuola, trova la sua strada e prova a ricucire la sua vita.
Prende lentamente consapevolezza che durante gli anni della scuola, relegata all'ultimo banco, punto privilegiato di osservazione per capire il dolore del mondo, è riuscita a perfezionare la sua sensibile visione delle cose e dei fatti, grazie alla sofferenza, alla follia, agli incontri con le altre persone.
In tal modo, per i due protagonisti del romanzo, realizzarsi in una professione in cui si crede fermamente, vivere la vita con passione, è un antidoto al dolore e un modo per attribuire un senso compiuto alla propria esistenza che, tuttavia, diventa piena e vera solo quando ci si apre all'amore verso gli altri.
La storia è una fuga dal dolore partendo dai ricordi del passato con i quali bisogna fare i conti, dai condizionamenti dei rapporti familiari, non sempre facili. Il proprio vissuto personale, a volte tragico, come può essere, nel caso di Melissa, la morte prematura della madre, comporta riflessi sull'equilibrio psicologico e sulla felicità futura. Melissa, infatti, cerca di sotterrare il tormento per l'assenza della madre ingannando se stessa con tante spiegazioni diverse e plausibili, senza mai trovare effettivamente pace, neanche da adulta.
Il libro, sapientemente scritto in un linguaggio scorrevole, ricercato e poetico, nel quale grande rilevanza hanno i dialoghi, è suddiviso in capitoli dedicati ora all'uno ora all'altro dei due protagonisti, che si incontrano nella scuola media, al primo capitolo.
Dopodiché, il romanzo è un continuo salto temporale che interessa il periodo che va dal 1968 circa fino agli anni '90 del secolo scorso, in un alternarsi di avvenimenti, lontani fra loro nel tempo e nello spazio, che servono per scoprire le personalità dei protagonisti, con tutte le loro potenzialità e le loro fragilità, messe in risalto attraverso gli interessanti dialoghi con i personaggi secondari: la fidanzata Caterina, il detenuto Fadi, la maestra, le amiche di Melissa, la professoressa Angela, il preside, gli amici di Filippo, Sandro e Amerigo, tutti personaggi ben definiti e con una netta e spiccata personalità.
L'azione si dipana poeticamente attraverso ambientazioni molto diverse tra loro, come la scuola, l'università, il carcere, il cimitero, la spiaggia, legate tutte dallo scenario di un'isola abitata dagli Dei, che ammalia per troppa divina, spudorata bellezza, tanto che, tra le pagine, si riesce perfino a percepire l'odore della sabbia profumata di alghe ...
Federica Franceschini