Questa volta devo proprio farlo, farlo pubblicamente, e tra l’altro lo faccio con immenso piacere.
Sono trascorse quarantotto ore, e nonostante questo tempo, ho ancora una bella sensazione addosso.
Sono trascorse quarantotto ore da un venerdi pomeriggio tanto intenso quanto gonfio di tenerezza, di quella tenerezza portata dai ricordi raccontati con grazia e signorilità, con la semplicità pulita della narrazione dei fatti che pochissime persone posseggono, senza fronzoli, ma con la capace forza di catturare e trattenere l’attenzione di chi sta ascoltando, usando solo la gentilezza di far partecipi gli altri e condividere una parte di sé.
Da diversi anni faccio parte dell’Università del Tempo Libero di Portoferraio, associazione che si occupa di cultura nata ormai 20 anni fa, e quando ho cominciato a frequentare i pomeriggi e le serate organizzate da questo gruppo variegato di persone che si riunivano con una metodologia particolare per condividere conoscenze, esperienze nei più svariati campi, non sono più riuscita a farne a meno. Mi diverto, mi piace, ci sto bene.
Ma venerdi pomeriggio è stato un giorno particolarissimo.
Abbiamo organizzato un incontro evento alla sala della provincia, in viale Manzoni. Il 6 maggio del 1886 nasceva Giuseppe Pietri, grande musicista e compositore noto soprattutto per aver scritto la musica di molte famose operette italiane, e la figlia signora Donatella Pietri, ci ha deliziato con la sua profonda conoscenza in campo musicale. Ma non solo, quando dopo aver esposto i grandi autori dell’operetta italiana “colleghi” di suo padre, è arrivato il momento di raccontare proprio di lui e del suo percorso musicale, iniziato grazie al mecenatismo di Oreste del Buono, tutte le persone che erano lì sono state catturate e coinvolte in una sorta di nuvola dei ricordi che ha portato le lacrime sul ciglio di molti. Anche in questo momento, in cui cerco le parole per descrivere l’atmosfera, mi resta molto difficile trovarle, e allora non mi resta che ringraziare.
Ringraziare chi ha scelto di passare con noi quelle due ore, ringraziare chi ha dato una grande mano a Donatella Pietri nello svolgimento del racconto, ma ringraziare soprattutto lei Donatella per averci condotto con grazia e semplicità attraverso le note musicali, e non è mancato il ricordo anche del grande Renato Cioni, di suo padre.
GRAZIE
Maristella Giulianetti