L'ALBA DELL'UNITA' D'ITALIA ALL'ELBA (1859-1860)
Il documento d'archivio sotto riportato che fa parte della filza di documenti "Copialettere del gonfaloniere di Portoferraio" è molto importante perché evidenzia che i giovani elbani si arruolano volontari per la guerra dell'indipendenza dell'Italia.
I volontari di tutta l'Elba devono presentarsi al comando di Piazza di Portoferraio.
Vengono identificati con nome cognome.
Si tratta di volontari ai quali mancando la "fede di nascita" non possono essere arruolati: il gonfaloniere di Portoferraio ne fa richiesta ai parroci dei paesi di provenienza.
"N° 70 al 73. Anno 1859
6 Maggio 1859
Ai Sig.ri Parroci di Longone, Capoliveri, Rio e Campo
Richiesta delle fedi di nascita a qui contro scritti volontari
Essendo stati accettati da questo Comando di Piazza come Volontari i qui sotto notati Giovani della Sua
Cura, la prego inviare immediatamente la fede di nascita essendo necessario depositarla con sollecitudine al
suddetto Comando
Per Longone
1°Conca Achille di Benedetto
2°Tersani Pellegrino di Domenico
3°Checchi Francesco di Antonio
4°Tagliaferri Antonio di Giuseppe
Per Capoliveri
1°Baldetti Antonio di Vincenzo
2°Puccini Giuseppe di Liborio
3°Capocchi Vincenzo di Antonio
4°Capocchi Michele di Antonio
Per Rio
1°Leonardi Giuseppe di Vincenzo
2°Mancusi Luigi di Matteo
3°Leonardi Giacomo di Leonardo
Per Campo
1°Batignani Stefano di Domenico
2°Pisani Angiolo di Agostino
3°Batignani Agostino di Girolamo
Squarci"
(Copialettere dal 31 ottobre 1856 al 22 maggio 1859.Dal 70 al 73.Anno 1859.Archivio storico comune di Portoferraio)
Dunque, il 6 maggio 1859, giovani elbani, in numero di 14, si sono presentati volontari per la seconda guerra dell'indipendenza italiana.
Sono solo quelli non in regola con le disposizioni per l'arruolamento volontario.
Certamente molti altri,in regola con la "fede di nascita", dovevano essere presenti così da giustificare quanto pochi giorni prima in un proclama a stampa del 4 maggio, il governatore dell'Elba Fineschi aveva detto: "il numero dei Volontari che si sono presentati alle Bandiere e che continuano senza tregua ad affluirvi è tale che il Governo si lusinga fondamente di non aver bisogno di ricorrere ad una Leva".
Dopo diversi anni, Il "Corriere dell'Elba", periodico' ebdomadario', che porta in prima pagina le parole di Felice Cavallotti (1) "Tu non ponesti i venti e la ruina/E l'urla dei marosi a disfidar/Culla ed altar ne desti la marina/E non nascono servi in riva al mar", il 29 maggio 1893, riporta i nomi e cognomi degli elbani nelle tre guerre per la indipendenza dell'Italia.
Li riporta in un manifesto dal titolo "Portoferraio addita alle città sorelle i volontari accorsi a difesa della Patria": nella seconda guerra d'indipendenza se ne contano sessantadue.
Non tutti i sacerdoti cui è stata richiesta la "fede di nascita" per quei volontari che non ne sono in possesso, rispondono.
E' il caso del parroco di Capoliveri a cui il 12 maggio 1859 così scrive il gonfaloniere di Portoferraio
"N°74
Al Sig Parroco di Capoliveri
Sono veramente dispiaciuto di non aver fino a quest'oggi ricevuto da VS Ill.ma le fedi di nascita richiesta con altra mia dei volontari di codesta terra.Ciò ha procurato non lieve ( ) nell'arruolamento volontario, ed è di ciò che richiamato di nuovo da questo Comando Militare mi dirigo a VS Ill.ma affinchè nel corso di domani sia fatto in modo che pervenghino quà le rammentate fedi di nascita per evitare inconvenienti a carico di chi ne è la causa"
(Idem come sopra. N° 73. Anno 1859.Archivio storico comune di Portoferraio)
Perché questo ritardo?
E' possibile che non tutto il clero fosse d'accordo con la nuova linea politica adottata dal Governo Provvisorio Toscano : adesione alla causa nazionale dell'indipendenza dell'Italia.
Marcello Camici
1) Felice Cavallotti (1842-1898) patriota italiano, drammaturgo, poeta e politico