Sabato 4 giugno alle 9,30, si terrà al Parco un incontro per parlare di cultura e paesaggio, prendendo spunto da esperienze e proposte di vari enti, partendo dall’esempio dell’Ente Parco, comprendendo il MiBact (Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo), la Regione, i singoli Comuni, le associazioni.
Non si parlerà “solo” del restauro della fortezza del Volterraio, non sarà esaminato il dettaglio dei lavori tecnici da poco conclusi. Non in questa sede, non in questa giornata. Si parlerà del ruolo dell’Ente Parco nella tutela e valorizzazione del nostro paesaggio e del patrimonio storico e artistico. Il restauro del Volterraio (insieme alla riapertura della Villa romana delle Grotte grazie all’ingresso del Comune di Portoferraio nella Fondazione omonima, e la partecipazione nel Cammino della Rada nato grazie all’iniziativa di quattro associazioni) è lo spunto che ci mostra la percezione di un bene nella giusta luce, ci permette di apprezzarne la tutela, condividerne la sua conoscenza, per arrivare così alla sua valorizzazione in un’area ben più vasta.
Un’area più vasta significa l’Arcipelago Toscano, abbracciato da un Parco che è l’unico ente pubblico che rispetta e riconosce come realtà unica e indivisibile il nostro arcipelago.
In dettaglio faremo “un volo” sopra la Rada di Portoferraio, analizzata, amata, preziosa, con una spiegazione corale di un archeologo e un geologo, Franco Cambi e Marco Benvenuti, che hanno dedicato anche alla didattica con le scuole locali un’attenzione speciale.
Viene all’Elba per condividere idee e proposte innovative il Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici, organo consultivo del Mibact, l’archeologo Giuliano Volpe. Il suo libro dal titolo “Patrimonio al Futuro. Un manifesto per i beni culturali e il paesaggio” è disponibile da “Il Libraio” di Portoferraio e presso l’Ente Parco nella mattina del 4 giugno.
Viene all’Elba anche un altro archeologo, Valentino Nizzo, Responsabile Comunicazione Promozione Accessibilità Culturale Direzione Generale Musei del MiBACT che, con i suoi esempi e le sue proposte a livello nazionale, sembra aver assistito alle lezioni dei giovani archeologi degli Scavi di San Giovanni ai quasi 1.500 studenti elbani dello scorso autunno. “Studio educazione e istruzione non dovrebbero mai prescindere dal diletto e dall’apprendimento esperenziale.” Obiettivi che oggi troviamo recepiti nel decreto ministeriale sui Musei.
La “Riforma Franceschini”, innovativa, ma anche controversa, è nata per ridisegnare il ministero del futuro a quarant’anni dall’istituzione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali nato nel dicembre 1974 grazie al suo primo ministro Giovanni Spadolini. È del 17 maggio l’accordo triennale di valorizzazione del patrimonio culturale tra Regione Toscana e MiBact, definito un “riferimento per tutte le regioni italiane”.