L'ALBA DELL'UNITA' D'ITALIA ALL'ELBA (1859-1860)
Il 7 maggio 1859 il primo consigliere Carega così scrive dal governo di Livorno a quello di Portoferraio
"Governo di Livorno N.749
Al Sig. Cav. Governatore
Dell'isola d'Elba
Portoferraio
Ill.mo Signore
E' notizia del Superiore Governo Provvisorio che il Piemontese Colonnello Gigli si adopera e rendere volontari nella Città di Chiusi per inviarli nello Stato Sardo.
L'arruolamento dei Toscani non può farsi che dalle Autorità Toscane e secondo le regole e norme in maniera determinate.
Il fatto come sopra esposto essendo pertanto illegale ed importando che non si rinnovi su altre località io debbo trasmettere a VS Il.ma l'ordine di vegliare affinchè in codesto Circondario non si faccia luogo all'inconveniente sù lamentato prevenendola che per ciò che riguarda il fatto del colonnello Gigli sono state prese a cura del Ministero della Guerra le convenienti misure e opportune disposizioni repressive.
Mi onoro confermarmi con distinto ossequio.
Di VS Ill.ma
Livorno 7 Maggio 1859
Devotissmo
Carega
1° Consigliere "
(Affari Generali del Governo dell'Elba 1859-1860. Doc 101-260. Carta 182.Archivio storico comune Portoferraio)
Quanto sopra viene il giorno dopo (8 maggio) subito comunicato dal governatore dell'Elba al gonfaloniere di Portoferraio
"Governo
Civile e Militare
dell'Elba
Al Sig.re Gonfaloniere della Comunità di Portoferraio
Ill.mo Signore
Essendo noto al Superiore Governo esservi nel Paese persone non Toscane che arruolano Volontari Romagnoli e Toscani, VS Ill.ma è invitata ad informarsi alle seguenti norme dettate in proposito dal prelodato Superior Governo con Dispaccio del scorso.
Coloro che si faranno arruolatori senza giustificare tale ufficio con regolare documento scritto, saranno trattati secondo le veglianti Leggi.
Gli Arruolatori Esteri benché approvati non possono iscrivere i sudditi Toscani e al bisogno dovranno essere avvertiti che sarebbero anche essi trattati secondo le Leggi Veglianti.
Le Amministrazioni Governative e i Municipi possono fare le spese relative a questi arruolamenti purchè la domanda venga fatta regolarmente e ne terranno conto separato.
I Volontari non Toscani devono recarsi al Deposito di Arezzo o a quello di Marradi ed in caso che si rifiutino ad andarvi saranno fatti accompagnare al confine di Massa e Carrara.
Frattanto passo a confermarmi con distinta stima
Di VS Ill.ma
Portoferraio 8 Maggio 1859
Dev.mo Servitore
Fineschi"
(Corrispondenza ministeriale del governatore 1856-1859.Carta)
Queste norme e precisazioni indicano un timore esistente nel governo provvisorio toscano: la possibilità che nell'arruolamento dei volontari per la guerra dell'indipendenza dell'Italia si infiltrino volontari che provengono da stati stranieri per conto dei quali poi agiscono contro la "causa nazionale dell'indipendenza".
Marcello Camici