Con una visita della seconda liceo classico "Foresi" di Portoferraio guidata dal prof. Marotti riapre per il 52° anno il Centro Museo di Italo Bolano a San Martino.
Quest'anno il Museo si presenta con una veste nuova e apre i suoi studi e laboratori agli elbani e ai turisti.
Ma cosa possono scoprire, specialmente i giovani delle scuole elbane?
Nel suo studio privato, che l'artista ha deciso di aprire alle visite, si possono conoscere le varie tecniche dell'arte: la pittura ad olio, ad acrilico, lo smalto, l'incisione, le vetrate nonché le tecniche miste, la scultura. Possono nascere discussioni sull'arte del passato e contemporanea o come nasce un'opera d'arte e fare filosofia.
Quindi si passa al piccolo soggiorno-serra dove vive il pittore e al più grande spazio dove un tavolo, che permette di invitare più persone, gira attorno ad un acquario.
Nella sua abitazione si possono trovare un “bagno grotta”, una ceramica pavimentale e una finestra a vetro dallas multicolore.
Nel parco dei suoi 25 monumenti vi sono esposizioni di grandi ceramiche, piccoli pannelli e piatti cotti nei suoi forni; in un'altra zona una collezione privata di vari artisti e una esposizione di sculture in acciaio e così via, il tutto contornato da piante mediterranee e fiori di varie specie.
Vi è inoltre un laboratorio con infiniti colori per la ceramica e uno per la ceramica a tornio.
In un apposito spazio vi è un piccolo laboratorio di ceramica Raku diretto da Alessandra dove, in poco tempo, chiunque può realizzare un esperimento ceramico con questa antica tecnica giapponese che consente di realizzare da sé un oggetto dai riflessi metallici “preziosi”. L'esperienza è aperta a tutti, grandi e piccini.
In fine dopo aver visitato la galleria delle opere del maestro elbano in un altro “angolo” di questo “giardino magico” si può scoprire anche la “Capanna del “capitano Hook”, con la cassa dei tesori e tutti i suoi ammennicoli, vera gioia per i più piccoli.....ma anche per i grandi.
Ma il Museo, come ogni anno, offre anche spazi teatrali e aree attrezzate per eventi all'aperto, conferenze, incontri, dibattiti che chiunque può organizzare, per l'Open Air una splendida cornice per ogni attività artistica e culturale ed inoltre è aperto a feste, matrimoni ecc.
Bolano negli anni sessanta voleva creare un museo internazionale con le sole donazioni di artisti anche di fama che venivano a conoscere l'isola, ma i tempi non erano maturi e non fu capito dalle autorità locali; allora si ripiegò su sé stesso e da un vigneto abbandonato per la crisi dell'agricoltura del dopoguerra realizzò tutto questo da solo e senza aiuti economici di nessuno.
Oggi l'artista ha ottant'anni, non sa se ancora qualcuno rileverà la sua opera: una vita di lavoro che non si dovrebbe perdere...
Questo piccolo territorio da sogno rappresenta per lui il più grande “quadro” eseguito.
Nella visita scolastica del Liceo Foresi, dopo aver visto tutto ciò e fatto varie domande al Maestro, sulla sua arte e vita hanno avuto queste espressioni: “arricchente”, straordinaria”, “interessante”, “utile”.
In fine riportiamo le parole della studentessa liceale del “Foresi” Laura Paolini: “Se dovessi dare una definizione a questa giornata, la definirei un viaggio ed un incontro per l’anima: infatti, mentre lui parlava, nel silenzio delle parole, l’anima seguiva la sua voce, che percorreva anch’essa il suo viaggio. D’altra parte, pure la sua arte si può definire come un viaggio: ogni sua opera infatti rappresenta una tappa della sua vita; ogni superficie rappresenta un differente momento di questo tragitto (quelle lisce corrispondevano ad uno stato di quiete, mentre quelle più ruvide equivalevano ad uno stato di tensione). La cosa più bella è stata abbracciarlo: in quel momento le nostre anime si sono salutate e il viaggio è terminato”.