In una recente visita all'Isola d'Elba, incomparabile tesoro del Mediterraneo per molti motivi, ho svolto un sopralluogo per rivedere le opere del Maestro Italo Bolano che rappresentano, credo, proprio uno di questi motivi di eccellenza: opere sparse su tutto il territorio e che costituiscono il Museo Diffuso d'Arte Contemporanea, unico nel suo genere in un'Isola italiana.
Purtroppo ho dovuto, mio malgrado, fare alcune riflessioni su quanto poco sia considerata la cultura dagli Enti pubblici dell'Isola. Da una ricerca personale ho appreso che il progetto del Museo Diffuso Elba è arrivato in porto dopo quasi 40 anni, grazie all'opera solitaria, caparbia e poco corrisposta del Maestro elbano. Dopo questo traguardo, sancito da una splendida pubblicazione edita dalla Mondadori tre anni fa, che fa onore all'Isola agli occhi del mondo, mi aspettavo che il Museo Diffuso fosse preso più in considerazione dai veri gestori, i Sindaci, che ora ne sono i "proprietari", curando le opere, integrandole magari con quelle di altri artisti, meglio se con adeguata segnaletica.
Ma dove sono i comuni? Intanto non sono riuscita ad individuare un "identità Elba", quindi occorre rivolgersi ad ognuno, ben otto realtà su un territorio così piccolo. L'esito della mia ricerca delle opere d'arte sul territorio mi ha lasciata strabiliata, per non dire inorridita!
E veniamo al titolo di questo scritto:
Ingabbiato: si riferisce ad un'opera del 2006 che penso sia stata esposta solo quest'anno a Porto Azzurro e che celebra la nascita della cittadina da parte degli Spagnoli. Questa sostituisce una precedente "Porto Azzurro Spagnola" distrutta e della quale miseramente fanno spia due pannelli superstiti su un muro nel giardino interno del paese. A Porto Azzurro già la chiamano "l'ingabbiata". Dov'era la nuova opera in questi 10 anni? Forse in un deposito comunale? L'ho trovata sul molo maggiore del Porto, esposta su una grande lastra di legno con i pannelli che compongono la splendida storia tenuti fermi da una rete che dà un'idea di provvisorietà; mi dicono però che il Sindaco Simoni si è impegnato a collocarla in un luogo particolare ed è giusto perché un'opera nasce per essere collocata in armonia con un certo ambiente che permetta di meditarla senza distrazioni. Vedremo.
Nascosto: è l'opera dal titolo "Omaggio alla terra di Rio", collocata all'inizio del quartiere nuovo di Rio nell'Elba che ormai non si può vedere quasi più perché davanti sono cresciuti due alberelli, delle robinie, chiaramente non d'impianto ornamentale ma selvagge.
Al buio: questa è l'opera "Sole e Luna" della piazzetta belvedere di Capoliveri, una delle prime collocate sull'Isola -1995 — che non possiede illuminazione e che ne renderebbe al massimo lo splendore di notte per chi viene dalla via principale del Paese. Bolano la fece col vetro dallas per l'effetto diurno e notturno. Tra l'altro la bella ceramica "Capoliveri meine liebe" lì accanto mostra scarabocchi indecenti...Per rimanere poi a Capoliveri anche la ceramica monumentale del piccolo teatro in piazza La Vantina, il Millennium, è deturpata da iscrizioni di ogni genere e... addirittura parte dell'orologio soprastante è crollata e sicuramente i pannelli sono distrutti: della lancetta artistiche non v'è più traccia!!!
Volato: perché ho assistito in circa dieci anni di mie visite all'Elba, alla progressiva distruzione di una splendida ceramica di cinque metri di lunghezza dal titolo "Navigazione", "appoggiata" su un cavalletto in ferro — e non murata- su un'aiuola al Porto. Ora mi dicono che qualche anno fa un fortunale fece volare i pannelli che la componevano completando l'opera di distruzione.
In fine sul volume della Mondadori compare una ceramica che ricorda la terribile alluvione del 2011 a Marina di Campo. In paese non v'è traccia di quest'opera che mi dicono essere di un privato. Sono pronti i sostegni per la sua esposizione in una piazzetta sul lungomare ma inspiegabilmente non è ancora collocata e sono passati tre anni.
E' un vero peccato dare questa sconsolante visione d'incuria agli occhi dei milioni di turisti che visitano l'Isola. Inoltre posso pensare allo sconforto dell'artista che ha dedicato gran parte della sua vita a realizzare queste opere con tanta ricerca e lavoro anche spirituale e non solo materiale, perché per un artista le sue opere sono come figli e vengono "partorite" dopo lunga esperienza e ricerca sofferta.
Ai Sindaci mi permetto di fare un'esortazione: ricordatevi che l'arte è ormai un'eccellenza importante e che la cultura è il fulcro per far ripartire l'Italia.
Maria Marianelli