L'ALBA DELL'UNITA' ALL'ELBA (1859-1860)
Il 12 maggio 1859 all'indomani della sua nomina a ministro dell'interno nel Governo Provvisorio Toscano, Bettino Ricasoli, in una lettera al prefetto, di cui ho scritto, esprime i punti principali della sua fede politica e le norme della sua condotta governativa.
Nell'affermare che "l'indipendenza d'Italia è il bene massimo che bisogna perseguire" Ricasoli indica nella concordia di pensiero e d'opera ("una virile concordia di tutti i cittadini") e in una "più efficace ingerenza di tutti gl'impiegati", due cose necessarissime per raggiungere l'indipendenza.
In un documento d'archivio che ho rinvenuto Ricasoli fa ben capire perché intende parlare di "più efficace ingerenza di tutti gl'impiegati": egli ha in mente una riforma per un buon sistema amministrativo municipale.
Questo documento su carta stampata è scritto da Ricasoli al presidente del Consiglio di Stato del granducato di Toscana in data 17 maggio 1859:
"Al Cav. Commendatore Presidente del Consiglio di Stato
Illustrissimo Signor Presidente
Ora che il Consiglio di Stato per il decreto del dì 15 corrente è posto in condizione di rendere quei servigi che il Governo ha ogni buona ragione di ripromettersi dalla dottrina e dal senno pratico dei suoi componenti, ricorro senza indugio al suo aiuto per cosa di molta importanza valendomi delle facoltà concesse ai Ministri dalla recidiva Legge del 15 Maggio 1848.
Ella al pari di me, Signor Presidente, in quale stato deplorabile si trovino oggi le Rappresentanze Municipali Toscane, senza capacità amministrative e senza alcun appoggio nella pubblica opinione, uscite come sono dal caso delle borse cieche ed inintelligenti. Ho dovuto persuadermi che nulla si può tentare nella riforma delle Pubbliche Amminstrazioni di cui lo Stato abbisogna, senza prima ordinare un buon sistema municipale, che dovunque, e massime tra noi, è la pietra angolare dell'edifizio amministrativo.
Sarebbe dunque mia intenzione di rimettere in vigore il Regolamento Comunale del 1849nche fece buona prova tra noi per quattro anni e che migliore l'avrebbe fatta in seguito se fosse stato nella parte più sostanziale improvvidamente abolito.
Non vorrei peraltro che anche quella breve esperienza fosse stata indarno, e che oggi si richiamasse a vita una legge senza correggerla in quelle parti che furono riconosciute imperfette. E come il Consiglio di Stato nelle sue Decisioni ha formata una giurisprudenza interpretativa ,così mi sembra che niun altro saprebbe meglio indicare dove e come quella Legge voglia essere modificata.
Prego pertanto al SV a volersi compiacere di far noti questi miei concetti ai Signori Consiglieri che compongono la Sezione dell'Interno,ed al Consigliere in servizio straordinario Ambrogio Piovacari, giacchè ad essi vorrei affidato l'esame di un affare così grave e che tanto importa il mio Ministero. Sapute che abbiano questi signori Consiglieri le mie intenzioni,facciano senza indugio i loro particolari studi sulla materia, ed in seguito concerteremo il giorno in cui dovrà tenersi la prima adunanza, alla quale, come alle successive, amo di essere presente, per far tesoro di tutto quello che la discussione collegiale potrà insegnarmi.
Colgo di buon animo questa opportunità che mi si presenta per professarmi con particolare estimazione
Di V.S. Illustrissima
Dal Ministero dell'Interno, lì 17 Maggio 1859
Devotissimo Servitore
BETTINO RICASOLI"
(Affari generali del Governo dell'Elba 1859-1860. Doc 15-100.Circolari da 1 a 42. Circolare 14. Archivio storico comune Portoferraio)
Tutto ciò sfocierà dopo qualche mese,nel settembre, nella legge del 4 settembre 1859 in cui il Governo della Toscana, di cui Ricasoli è diventato presidente del consiglio dei ministri, nella formazione delle rappresentanze comunali (gonfaloniere, priore, consigliere) elimina il metodo dell'imborsazione (tratta a sorte degli amministratori comunali) e lo sostituisce con quello della elezione.
"IL GOVERNO DELLA TOSCANA
Su parere della Consulta di Governo;
Considerando essere conveniente sostituire nella formazione delle Rappresentanze Comunali al modo della tratta, quello dell'elezione
DECRETA
Art 1. Le Rappresentanze comunali di che nell'Art 1° del Regolamento del 28 settembre 1855 sono formate nel modo seguente:
I Consiglieri sono eletti per via di schede segrete a scrutinio di lista dai Contribuenti chiamati dal presente
decreto all'ufficio di elettori.
Perché si abbiano valide elezioni sarà necessario che vi concorrano almeno la metà degli elettori iscritti e resteranno eletti quelli che raccoglieranno la metà più uno dei voti dati…….
Dato in Firenze lì quattro settembre milleotocentocinquantanove
Il Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell'Interno
B. RICASOLI
Il Ministro della Pubblica Istruzione
C. RRIDOLFI
Visto: Per l'apposizione del sigillo
Il Ministro di Giustizia e Grazia
E. POGGI"
(Primo articolo dei sedici che costituiscono la legge 4 settembre 1859)
Una legge che ha importanza davvero molto rilevante in quanto introduce il principio elettivo. D'ora in poi le rappresentanze comunali non usciranno "dal caso delle borse cieche ed inintelligenti" e, da allora, le rappresentanze comunali in Toscana sono elette.
Marcello Camici