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• Link al commento Lunedì, 08 Agosto 2016 14:54 inviato da Angela Provenzali

  Non conosco personalmente Brit, ma Tatiana è mia sorella gemella, a dispetto delle apparenze. Per questo non volevo che il mio intervento fosse solo una questione di solidarietà personale. Non ero presente, ma la dinamica mi sembra sia chiara, ormai, e mi pare evidente che la vicenda sia tracimata dalla Linguella e che si tratti di una questione pubblica, perciò ritengo legittimo esprimere la mia posizione. Da quando è successo sto cercando di comprendere qualcosa in questo turbine di energia che si è scatenato. Mi ha turbata molto la violenza sul palco, la violenza e l'arroganza di tanti interventi in rete e dei discorsi al bar. Ho ascoltato e letto, ma come si possono trovare argomenti efficaci per chi attacca con il furore di chi è convinto di essere nel giusto e basta? Come rispondere a chi è abituato a scagliare pietre sul privato? Ne ho viste volare tante, rivolte alle persone e non ai fatti. È fumo negli occhi buono solo ad alimentare rancori.
  Solo due degli argomenti che ho sentito non tiravano in ballo questioni personali:
  Uno-L'inviolabilità del palco. E' un argomento che non può lasciarmi indifferente. Ma ha già risposto Noemi: “A chi, a difesa dei musicisti, sostiene che 'il palco è sacro' e non andava violato togliendo le bambole, rispondo che è il corpo delle donne che dovrebbe essere considerato sacro”. Ribadisco poi che Tatiana su quel palco non c'è salita.
  Due-"Noi non si voleva provocare, pensavamo fosse una cosa divertente, noi le rispettiamo le nostre donne e hanno esagerato a dire che un gesto e un testo del genere fosse contro le donne, anzi, semmai sminuisce noi uomini. E poi queste cose all'Elba, comunque, non succedono". Io alla buona fede ci volevo credere davvero, poi però leggo Stefano Tanghetti: “L'idea di mettere le bambole sul palco durante l'esecuzione del brano "La donna migliore"è nata con l'obbiettivo di fare incazzare qualche donnetta frustrata e qualche personaggio annoiato”. Forse non era informato e non sapeva che si tratta di un nervo scoperto della società? Chi lo difende a spada tratta non è mai stato toccato da sofferenze dovute a botte, violenze, brutalità (contro le donne, ma non solo)? Forse, se mai gli è successo, ha pensato che "tanto certe cose vanno così, meglio stassene zitti"?
  Mi muovono un sorriso amaro l'ingenuità (déh, ma chi se lo immaginava sto casino?) e il cinismo (sai quanti soldi ci volevano per tutta questa pubblicità?). Ma non ce la faccio a sorridere se penso che questa violenza è il frutto di un'educazione, di un ambiente, di un sistema di cui loro, da bambini, non erano responsabili, ma vittime. Almeno finché erano ragazzi. Poi però uno cresce e deve fare i conti con le posizioni che non tornano, guardarsi intorno e accettare la sfida di farsi sfiorare dal dubbio, di riflettere sul fatto che le cose non stanno sempre come ce le hanno insegnate o inculcate senza che ce ne accorgessimo, che esistono altri punti di vista oltre al nostro, che il mondo non finisce al Cavo. Per questo, però, servono orecchie aperte per ascoltare anche chi non la pensa come noi, serve onestà per fare un passo indietro, servono coraggio per mettersi in discussione e fatica per uscire dal coro.
  È un lavorone-one-one arrivare alla consapevolezza che respirariamo tutti la stessa aria. Che gli atti di gentilezza e di rispetto della diversità la purificano. Che gli atti di violenza in qualunque forma l'avvelenano.
  Sarebbe una consolazione sapere che questo turbine di energia ha scalfito qualche sclerotica certezza, insinuato qualche dubbio, avvicinato alla tolleranza, aperto la porta dell'accettazione delle differenze.
• Link al commento Domenica, 07 Agosto 2016 12:50 inviato da roberta

  Grazie anche a nome mio
• Link al commento Domenica, 07 Agosto 2016 08:49 inviato da Andrea Ferro

  Cara Francesca ,anche le amiche sbagliano sai? Non sono infallibili specie se non nel pieno della facoltà di intendere e siccome non sono "bambolo"come mi ha definito una di loro,dal basso dei miei 50anni posso solo notare l incoerenza di chi si fa paladina di battaglie contro il "sessismo" il "maschilismo" e poi porta soldi nei paesi dove davvero la donna è un oggetto dove non hanno neanche il diritto di poter mangiare con gli "uomini" dove stuprano,uccidono ,sfruttano,donne e bambine..in tutta questa faccenda vedo solo incoerenza partendo da un piccolissimo particolare: non c'eri,non c'era il Barsaglini,l'isolani..eppure parlate parlate..come disse un mio caro amico, delle volte si dice si dice ...ma sarebbe meglio sta zitti..Tatiana "era" anche amica mia e come amica avrebbe potuto agire diversamente ,ma sto appunto parlando di incoerenza ..gli "amici" sono come i fagioli..ciao Fra.