La neonata Rivista di Culture “Intra Landoj” in collaborazione con l’Associazione Culturale Menticalde, è lieta di presentare la prima Installazione Collettiva di Arte e Fotografia “Intra Landoj, Trama tra Terre”.
Intra Landoj, dall’Esperanto “Tra le Terre”, ovvero Mediterraneo, è una Fucina di arti, pensiero e ricerca partorita da un progetto di Lucio Lai che ha trovato fertile collaborazione in Cecilia Ferlito.
Quando indicare la provenienza “provinciale” di un autore, autrice, artista etc. risulta talvolta superfluo, adesso caratterizzare i nomi con tale indicazione, diviene fondamentale perché di questo si tratta: il rapporto che l’individuo ha con la propria terra.
Intra Landoj parte da lontano. La ricerca personale sulla percezione delle Isole, piccole o grandi, ma comunque a lui vicine, da parte di Lai, approda ben presto nella certezza di emulare il concetto di Mediterraneo: incontro, scambio, contaminazione, ricchezza.
Nasce dunque un laboratorio che identifica la tana nella Rivista di Culture, digitale, ma non troppo, citata prima.
Il numero Zero di Intra Landoj presentandosi non si perde troppo in celebrazioni ma lancia subito alcuni dardi, fregiandosi della presenza di chi ci ha creduto e ha partecipato attivamente.
Il numero 1 sarà incentrato sulla Mostra che Essa stessa ha promosso in collaborazione con l’associazione culturale leccese Menticalde, che da anni opera nel settore, promuovendo l’incontro tra arte e uomo.
La Prima Collettiva di arte contemporanea “Intra Landoj, Trama tra Terre”, curata da Cecilia Ferlito e Lucio Lai, questo si prefigge: l’incontro ed il dialogo tra le isole di uno stesso mare, tra terre diverse accomunate dal loro punto di unione e dispersione, dal loro punto di forza: il Mediterraneo.
A questo punto, autori provenienti dalla penisola italica e da alcune delle sue isole, danno appuntamento fra le pietre leccesi di Menticalde Gallery, in Viale Otranto 71, Giovedì 1 Novembre alle ore 19, dove sarà presentato e illustrato al pubblico il progetto Intra Landoj.
La Collettiva Installazione, spesso sospesa e volta a reinterpretare lo spazio espositivo, ospita le opere del salentino Simone Martina, dei siciliani Ivana Fede, Cecilia Ferlito e Salvo Pistone Nascone, degli elbani Anna Marconi, Lucio Lai, Francesco Pinotti e Francesco Russo, del fiorentino Luca Bellucci, della romagnola Alda Gazzoni e della veneta Monica Gazzetto, isolani e non, che offriranno l’interpretazione e la reinterpretazione del concetto di isola, non solo terra circondata dal mare, non solo terra che abbraccia il mare, ma anche l’isola suono, l’isola voce, l’isola corpo, l’isola memoria, l’isola mente… l’isola percepita.
L.L.