La scuola è ricominciata da pochi giorni, quando alcuni studenti del Liceo” Foresi” di Portoferraio si presentano ad un appuntamento particolare, invitati come spettatori a un evento teatrale nel carcere di Porto Azzurro. Alcuni detenuti mettono in scena un lavoro originale che intreccia la fantasia delle favole più note con la realtà quotidiana, il “c’era una volta “ di Cappuccetto rosso e di Cenerentola con il “ c’era una volta” del loro personale vissuto. Li accompagnano nella recitazione le bravissime attrici dell’Associazione livornese “ Armonia” e tre studentesse del “Volta “ di Piombino. La chitarra e la bella voce di Daniele Pistocchi scandiscono con efficacia i tempi della storia.. Le canzoni sono le più note e amate del repertorio dei nostri celebri cantautori, con qualche excursus nel magico mondo musicale disneyano.
Lettori attenti ed emozionati sono alcuni membri della cooperativa portoferraiese “Alta marea”, che si prende cura di soggetti svantaggiati. Si è realizzato così il sogno di Manola di mettere insieme a collaborare con unità di intenti persone di diverse realtà, talune anche che vivono gravi disagi, ma che trovano unite il modo di esprimersi e di comunicare al pubblico pensieri ed emozioni.
Con la regista Manola Scali, Corrado Nesi, Bruno e Daniele Pistocchi, ad arricchire ciascuno con la propria cultura e umanità un’esperienza che da anni si ripete pur fra molte difficoltà, ma con sempre rinnovato impegno. Non per niente il laboratorio teatrale che opera nel carcere di Porto Azzurro si è dato l’aulico nome di “Il carro di Tespi”,riallacciandosi a un mito antico e ancora presente, uno di quei miti destinati a sopravvivere “finché il sole risplenderà sulle sciagure umane”.
Torniamo ai ragazzi, che con i loro applausi ei loro sorrisi hanno aiutato, direi hanno condiviso e si sono resi loro pure artefici dell’evento. Grazie a loro e ai loro insegnanti.
Il teatro in carcere a Porto Azzurro fa parte di un progetto più vasto, che investe tutte le carceri della Regione toscana, che ne è promotrice e finanziatrice e che da alcuni anni ha stabilito un protocollo d’intesa con il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria, allo scopo di valorizzarne l’aspetto culturale ed educativo.
Niente tuttavia si potrebbe fare se non ci fosse la fattiva collaborazione dell’Istituzione carceraria, in particolare della Polizia penitenziaria e dell’Area educativa, privilegiato interlocutore di qualsiasi attività culturale e ricreativa promossa dal volontariato, in questo caso dalla Associazione di volontariato “Dialogo”. Ed è da auspicare una sempre più sincera sintonia fra i diversi operatori, istituzionali e volontari,per il raggiungimento di un fine comune, nel solco di una società che cresce in senso di umanità, di solidarietà, di civiltà.
Concludo con un rinnovato augurio al “Carro di Tespi” , quello di poter uscire all’aperto, in liberi spazi.
Licia Baldi