Uno spettacolo teatrale spesso ha il potere di valorizzare parole e pensieri già tante volte espressi, suggellandoli per sempre nel cuore e nella mente degli spettatori. E’ quanto è accaduto ieri mattina al Teatro dei Vigilanti, quando molti studenti e i loro docenti hanno assistito alla pièce “Rossetto rosso… in segno di lutto” contro la violenza sulle donne, per la regia di Roberto Rossi. L’idea vincente è stata quella di immaginare un gruppo di ragazze, rigorosamente vestite di bianco, che dall’aldilà raccontano con pathos e brio la loro breve vicenda terrena, con le speranze, i progetti, i sogni propri dell’adolescenza, finché un giorno il loro cammino incrocia quello di un uomo che pretenderà di dominarle, di annientare la loro personalità, di renderle creature al proprio esclusivo servizio e di punirle, con una morte orribile, per il tentativo che osano di liberarsi dall’incubo per riappropriarsi della loro vita. Le ragazze offrono allo spettatore una vasta casistica di situazioni: dalla giovanissima musulmana costretta a sposarsi con un vecchio, che s’innamora di un coetaneo “dagli occhi di gatto” e, scoperta e accusata di adulterio, viene lapidata col consenso e l’applauso di padre e fratello, alla sedicenne newyorchese che fa jogging in Central Park, accompagnata dagli scoiattoli che la inseguono saltando da un ramo all’altro, in una mattinata che lei sente perfetta, finché uno sconosciuto l’assale, la violenta e poi la uccide con una pietra: come a dire che purtroppo il pericolo per le donne è annidato ovunque, dall’Islam tradizionalista alla “civilissima” America. Tra i due estremi, situazioni intermedie e più frequenti, in cui comunque il maschio, inizialmente tenero e innamorato, si trasforma in un persecutore folle di gelosia e poi in un carnefice.
Sul palco, a scandire il doloroso rosario delle storie, alle bravissime attrici si alternano cantanti di grande valore che offrono canzoni sul tema di noti cantautori italiani, accompagnati da una band dal vivo. La coreografia si avvale poi di un gioco di luci danze ed effetti sonori davvero suggestivo e perfettamente sincronizzato.
Il risultato è da subito il coinvolgimento del pubblico, la sua empatia con quanto viene raccontato e – perché negarlo? – un’autentica commozione. La stessa di Roberto Rossi, magnifico regista, che, salito sul palco ha ringraziato gli studenti per la loro partecipazione e correttezza nel seguire lo spettacolo, punteggiato peraltro da applausi a scena aperta. Ecco, eventi come questo, ossia la fruizione da parte delle scuole di un teatro educativo, di grande impegno sociale e civile, senza essere pesante e pedante, è quanto di meglio i docenti e gli studenti possano augurarsi per il loro percorso.Un sentito ringraziamento, dunque, alle attrici, alle cantanti, alla band, agli scenografi, ai costumisti, ai tecnici e naturalmente, con affetto, a Roberto Rossi, per un successo non solo locale, del suo bellissimo lavoro.
Maria Gisella Catuogno
docente ITCG Cerboni