Accade troppo spesso che "Nessuno sia profeta in casa propria", ma per fortuna il talento vien presto riconosciuto e non lascia adito a dubbi. E' quanto sta accadendo agli artisti della Compagnia dei Tappezzieri, un gruppo di amanti del teatro che per diletto ha iniziato a recitare sotto la direzione dell'eclettico Paolo Ferruzzi, riuscendo a coinvolgere giorno dopo giorno un pubblico sempre crescente e variegato, dove anche gli esperti si sono insinuati esprimendosi con critiche più che lusinghiere sulla stampa locale e nazionale. Così il giornalista CapoRedattore de “La Nazione” Romano Bavastro ha scritto "Un guru abile, ma defilato e modesto come Paolo Ferruzzi non ammetterebbe mai che all’Elba esiste una scuola di teatro a lui ascrivibile. Ma dopo ventunanni di spettacoli, di rappresentazioni di qualità di testi classici (da Aristofane a Molière, Courteline e Feydeau, Hannequine e Kundera) ma anche di autori ingiustamente dimenticati (Sabatino Lopez, A. De Benedetti) e dalla Compagnia dei Tappezzieri rispolverati e portati alla ribalta con grande successo, bisognerà pur riconoscere che questa scuola esiste. Il fatto che essa sia stata invitata ad esibirsi al ‘Franco Parenti’ di Milano, al ‘Goldoni’ di Livorno ed in altri teatri del continente e adesso a Lucca nel Festival il Toscanello curato dalla FITA è solo un particolare significativo del livello raggiunto da questo gruppo di attori così ben amalgamato da riuscire a coinvolgere il pubblico come non sempre accade anche a compagnie di maggiore caratura e notorietà". Altrettanto lusinghieri i commenti del corrispondente da Parigi del Corriere della Sera Massimo Nava espressi in altra occasione "Le sorprese sono tre" scrive Nava - e non so dire quale sia la più piacevole. La prima sta nel constatare quanto sia fragile il confine fra professionisti e dilettanti quando ci sono di mezzo la passione e l’amore, ovvero quando le cose - tutte le cose - sono fatte bene per il gusto di farle, per sé stessi e soprattutto per gli altri, in questo caso il pubblico. La seconda è una conferma, perché la Compagnia sa essere sé stessa nella proposta di qualità culturale all’interno della cornice vacanziera e turistica. La terza sta nelle messe in scena : leggere, comiche, trasgressive, senza mai scadere nello sboccato e nel volgare”. Eloquente anche il pensiero sincero di Ernesto Ferrero che così esordiva "Da che cosa nasce il piacere con cui, anno dopo anno, ritroviamo la Compagnia dei Tappezzieri guidata da Paolo Ferruzzi? Credo dal fatto di partecipare a un teatro che ritrova la sua pulsione originale, primaria: quella di un rito condiviso, di un’allegra liturgia laica. Una seduta di gruppo in cui facciamo i conti con quello che siamo e quello che vorremmo essere, con le convenzioni sociali che ci siamo dati, con le nostre stesse recite di attori più o meno bravi, che vorrebbero sempre porgere di sé un’immagine migliore di quella reale." E poi le battute della giornalista Anna Corradini Porta. "E’ soprattutto d’inverno che mette a punto le sue magie. D’inverno, quando l’Elba si addormenta e tutto sembra sospeso in attesa della nuova estate. Quella è la stagione più intensa per la Compagnia dei Tappezzieri che quel geniaccio di Paolo Ferruzzi si è inventata e costruita a sua immagine e somiglianza. I Tappezzieri lavorano quando gli elbani prendono fiato, si infiammano quando gli altri riposano, perché sulle braci ardenti del teatro ce li ha messi lui, un pugno di attori non attori che si sono visti catapultati sul palcoscenico, destinati, a loro sorpresa, a diventare protagonisti. Un pugno di gente comune che la travolgente passione e la bravura di Paolo Ferruzzi ha portato al successo. Strappati alle loro scrivanie, ai loro negozi, alle loro cose, ai loro studi, questi elbani sorprendentemente duttili, perfetti improvvisatori si sono vestiti dei panni dei più famosi personaggi teatrali e hanno riempito le piazze affascinando dal palcoscenico un pubblico entusiasta e perennemente incantato dalla loro bravura". Dopo il successo riportato al teatro “Ildefonso Nieri” nell’ambito del Festival il Toscanello in Lucca la Compagnia dei Tappezzieri si ripropone il 3 dicembre alle ore 21,15 in Portoferraio al teatro dei “ Vigilanti” con “Se devi dire una bugia dilla grossa” di Ray Cooney nella regia di Paolo Ferruzzi assieme agli attori Giuliana Berti, Franco Boschian, Franco Giannoni, Manuela Cavallin, Cristina Villa, Renzo Fabbri, Linda Longo, Andrea Gentini, Silvia Gentini e con alla consolle suoni e luci Mario Gentini e Arnaldo Gaudenzi. Per informazioni e prenotazioni 3477540268
CdT