Il nuovo romanzo di Alessandro Pugi affronta con armonia e tenacia le difficoltà relazionali ed emotive che chi soffre di disabilità si trova ad affrontare ogni giorno. Ma esprime anche la forza con la quale queste persone, e tutte quelle che in un modo o nell’altro vivono con loro le stesse problematiche, affrontano la vita, sanno trasformare una situazione avversa in un vero e proprio cavallo di battaglia. Con questo romanzo, Alessandro Pugi, sovvenziona l’Associazione “Incontriamoci in diversi” che si occupa delle difficoltà dei ragazzi disabili e delle loro famiglie.
“Sperimentare è l’insegnamento più grande nella nostra esistenza. Siamo nati per sperimentare. Lo facciamo dal primo vagito fino all’ultimo respiro della nostra vita. Sperimentiamo l’amicizia, l’amore, le emozioni; sperimentiamo il dolore, la gioia, le relazioni, i percorsi di vita. Ma per sperimentare è necessario che tutto passi sulla nostra pelle, che ci tocchi dal vivo, che ci sfiori l’anima, lasciandoci addosso il peso dei ricordi che il tempo trasforma in cicatrici indelebili. Non per sentito dire, non per averlo letto, ma per averlo toccato con mano, solo così possiamo sperimentare l’essenza.
Questa è stata la mia vita: una continua, inesorabile, ricerca dell’essenza. Fino a quando qualcosa l’ha cambiata, deviando d’improvviso il corso degli eventi. Toccare con mano il dolore, vivere la difficoltà della diversità, sprofondare fino ai meandri più nascosti della mia anima, per poi risalire verso la superficie e respirare aria pulita, vedere con occhi diversi, toccare con nuova consapevolezza, tornare a vivere. Il tutto guidato da una forza ancestrale, da un’entità che governa il mondo, le cose, la vita e che non può essere spiegata. Questa, è la storia di una farfalla e del suo difficile volo verso il cielo.”
Oshawa, Canada. Mark ex poliziotto, è un cacciatore e come tale si muove nelle immense distese innevate canadesi. Una sera d’inverno, però, qualcosa va storto e la bestia lo sorprende, attaccandolo, fino a ridurlo in fin di vita. Il responso della lotta è durissimo. Mark resta sfregiato in volto e non può più camminare. Deve rinunciare per sempre al fatidico momento, in cui l’occhio del cacciatore incontra quello della sua preda e il dito si muove lentamente sul grilletto del fucile.
Castel San Vincenzo, Italia. Lorena è una donna giovane, con due splendidi occhi neri che sanno trasmettere emozioni, le stesse che non può inviare con la voce. Lorena è muta. Andrea è suo figlio. Un bambino autistico nel quale la mente, quello straordinario groviglio di terminazioni nervose, cellule, neuroni, che lavorano in sincronia come gli ingranaggi di un orologio, sembra funzionare in modo anomalo, diverso dagli altri, impedendogli di tenere il tempo giusto. Le vite di questi personaggi si incroceranno per nutrirsi l’una dell’altra e cercare di risalire insieme quel baratro silenzioso denominato: indifferenza. Una storia d’amore e d’amicizia che vi commuoverà.
La recensione di Dianora Tinti, giornalista e scrittrice.
Parlare di sentimenti, non è assolutamente facile, questo ormai è assodato. E’ un lavoro duro e difficile anche perché, nonostante siano i punti chiave dell’esistenza, a volte si rischia di venire ridimensionati e sminuiti da una parte, per fortuna sempre più ridotta, della critica, Alessandro Pugi invece piace proprio per i variegati sentimenti che descrive e attraverso i quali riesce, senza perdersi in sdolcinerie, a costruire solide fondamenta per le sue storie, dimostrandosi un narratore di razza. Con una scrittura asciutta ed essenziale, senza artifizi letterari né logore figure retoriche, caratterizza i suoi personaggi a partire dal profondo. Leggendolo, viene in mente il Gramellini di Fai bei sogni, per la stessa capacità di coinvolgere il lettore e fargli rivivere sentimenti ed emozioni che credeva persi o addirittura farglieli scoprire.
Le storie raccontate dall’autore, alcune anche molto crude come Il colore del cielo ambientato durante e subito dopo la seconda guerra mondiale, hanno tutte il pregio di lasciare qualcosa di buono, di pulito, in chi legge. Semplicemente, ma con consapevolezza emotiva, Alessandro Pugi riesce a utilizzare e gestire le proprie emozioni intuendo ciò che potrebbero provare gli altri e per questo le sue storie sono condivise e vissute pienamente dal lettore che ci si riconosce.
In particolare Come il volo di una farfalla rimanda anche al concetto a lui tanto caro del destino, dimostrando ancora una volta quanto gli esseri umani siano in balia dei misteriosi meccanismi universali. Molto bella e arricchente è la vicenda del cucciolo di lupo bianco, la cui madre è stata uccisa dall’orso, che il protagonista terrà con sé senza immaginare quanto sarà importante per la sua esistenza. Una storia dove i sentimenti sono in primo piano, dove l’amore, il dolore, l’amicizia, il destino e l’universo viaggiano per mano attraverso gli intricati e misteriosi sentieri dell’anima, del cuore e della mente. Perché, come dice lo stesso autore, “La vita è come il volo di una farfalla: impossibile prevederne il percorso”.
INTERVISTA ALL’AUTORE ALLA FIERA DEL LIBRO DI ROMA
- Quando e come è nato 'come il volo di una farfalla'?
Il libro nasce dall'esigenza di porre l'accento su quello che le persone disabili affrontano ogni giorno, ma anche sull'incredibile forza di volontà che le caratterizza e che le rende veramente uniche. E' stato scritto tra il 2012 e il 2013.
- "Sperimentare è l'insegnamento più grande dell'esistenza" che cosa vuole significare, quale messaggio vuol dare?
Molte volte le cose ci passano accanto, ci sfiorano, e noi lasciamo che sfuggano via, in particolare quelle che possono crearci dei problemi. Ecco, io penso che invece bisogna, per quanto ci è possibile, soffermarsi a pensare quale può essere il nostro contributo a quella situazione, poco o tanto che sia, e metterlo in atto, toccare con mano l'esigenza di qualcun'altro, non giudicare senza conoscere, cosa che non riesce bene alla maggior parte di noi.
- Qual è il significato del titolo?
La farfalla è per definizione un insetto splendido, vive una vita breve in balia dei predatori e delle forze della natura che ne condizionano l’esistenza. L'essere umano è una macchina quasi perfetta che vive una vita breve in balia dei suoi stessi simili e del destino che ne condiziona il cammino. Io penso che in tutti e due i casi il loro volo o il loro cammino è sottoposto alla casualità.
- Chi è il protagonista?
Mark D'Angelo è un uomo che ha dismesso i panni della civiltà per confondersi con quelli della natura. Ha subito molte delusioni, da un'infanzia difficile guidata da un padre autoritario e violento, alla morte della madre della quale si ritiene in parte responsabile, per finire ad un matrimonio soffocato sotto la patina del tempo. Nel momento più buio della sua vita troverà il riscatto grazie a una donna incredibilmente viva, che saprà con maestria e determinazione far tornare la voglia di vivere a chi non pensava di averne più.
- Si può definire questo libro una storia d'amore?
Assolutamente sì. Ma non solo quell'amore che spezza il fiato in gola e fa battere il cuore, ma anche quell'amore provato verso le creature più deboli, verso quelle indifese, verso se stessi.
- Lei ha riportato nella storia o nei personaggi qualcosa di autobiografico?
Io penso che ci sia sempre qualcosa di autobiografico nei romanzi di uno scrittore. Un pensiero, un modo di essere, o quello di pensare di uno dei personaggi, in questo c’è sicuramente la voglia di solitudine che ha un po’ contornato la mia vita e il mio modo di pensare.
- Che cosa l'ha emozionato di più nel romanzo?
Sicuramente il finale. Sorprendente ed emozionante. Devo ammettere, e può sembrare sciocco, che durante una delle ultime riletture mi ha commosso talmente tanto da far scendere qualche lacrima.
- Sta lavorando ad altri romanzi?
Sì, ne ho scritti altri due e sto elaborandone un terzo dal titolo provvisorio: "Ad un passo dal domani" che è stato selezionato dalla Crowdfunding Bookabook.