L’ALBA DELL’UNITA’ D’ITALIA ALL’ELBA (1859-1860)
Il 9 giugno 1859 una lettera dall’Accademia del Teatro di Portoferraio (1) arriva al Governatore dell’Elba:
“Ill.mo Sig Governatore Civile e Militare dell’isola dell’Elba.
Mi faccio un dovere di rendere intesa Vostra Signorìa ill.ma, che alcuni giovani di questa Città spinti da Amor Patrio, hanno avanzata dimanda a quest’Accademia onde le sia concesso l’uso del Teatro per darvi alcune Rappresentanze il di cui introito è destinato a profitti delle spese della presente Guerra Italiana; al che l’Accademia ha aderito con però che vi sia il consenso del Governo Locale.
E col più profondo ossequio e rispetto ho l’onore di confermarmi
Di VS Ill.ma
Dall’Accademia del Teatro di Portoferraio
9 giugno 1859
Dev.mo Obbl.mo Servitore
Loppi”
(Affari generali del Governo dell’isola d’Elba 1859-1860.Filza 3.Doc 101-260.Carta 243.Archivio storico comune Portoferraio)
Il 10 giugno 1859 il governatore dell’Elba scrive a quello di Livorno chiedendo di approvare il permesso di aprire il teatro, permesso che lui ha concesso dopo la domanda fatta da alcuni giovani.
In data 11 giugno 1859 così risponde il governatore di Livorno a quello dell’Elba:
“Ill.mo Signore
Non ho da fare contrarie osservazioni al permesso di di VS Ill.ma concesso ad aprire codesto Teatro onde, a cura di una Società di Dilettanti, ed osservate le prescrizioni consuete, darvi alcune Rappresentanze con cedere il profitto a prò della Guerra che si combatte per la Indipendenza Italiana.
Lì 11 giugno 1859
Il Governatore”
(idem come sopra)
Le “rappresentanze”ebbero luogo ed anche successo.
E’ quanto si apprende dalla lettera scritta dall’avv Luigi Hutre al governatore dell’Elba:
“Ill.mo Signore
Mi gode l’animo di partecipare VS Ill.ma che la rappresentanza,la quale ebbe luogo nella decorsa sera nel nostro Teatro, fu accolta con giolive dimostrazioni dal nostro cortese pubblico, e questi si mantenne nei termini dell’ordine.
Colgo questa circostanza per rassegnarmi con tutto l’ossequio.
Portoferraio 13 giugno 1859
Dev.mo Servitore
Luigi Hutre”
(idem come sopra)
Marcello Camici
1) Si tratta della “Accademia dei Fortunati” . Il teatro è quello noto oggi col nome “Dei Vigilanti”