All’inizio degli anni ’60 Italo Bolano ebbe l’idea di trasformare un vigneto abbandonato per la crisi dell’agricoltura del dopoguerra in un centro per artisti internazionali, oggi divenuto l’Open Air Museum.
Da allora iniziò la cultura elbana (350 serate sempre a spese di Italo Bolano) e organizzò la prima mostra internazionale d’arte moderna nella sala del Circolo di Carpani (1967). Esponevano con l’artista elbano artisti europei e americani.
Per queste nuove iniziative Bolano fu preso per pazzo. Certo non era ancora nato il vero turismo e nelle campagne non c’era nulla.
Il prof. Alfonso Preziosi, insegnante di Bolano prima e collega e Preside al liceo Foresi poi, prese in seria considerazione queste innovazioni. Sapeva benissimo che la pittura macchiaiola ( a scopo commerciale) non faceva più storia.
Sempre nel 1967 Italo Bolano esprimeva le sue idee d’arte e di turismo in un articolo del 15 gennaio sul giornale “La Nazione”. Preziosi, direttore del Corriere Elbano, così parlava di Bolano: ”E’ un giovane che merita tutta l’attenzione e considerazione per le sue indubbie doti coloristiche, per il coraggio con cui affronta i temi ormai convenzionali del paesaggio elbano risolvendoli con una freschezza nuova e immediata. Il contenuto, figura o paesaggio, è solo un pretesto secondario; niente di definitivo per una personalità come quella di Bolano in continua evoluzione…L’UPE ( Università Popolare Elbana) avrà tuttavia raggiunto il suo scopo, quello di presentare un concittadino che ha da dire qualcosa di nuovo in fatto di pittura, una parola diversa da quella che da anni siamo abituati ad ascoltare.”
L’articolo appariva con le caricature di Leonida Foresi, di Italo Bolano e di Lasar Galpern, già collaboratore di Mark Chagall.
Nelle foto:
1 – Una pubblicità particolare in piazza Cavour a Portoferraio
2 – L’inaugurazione della mostra di Carpani. Al Centro, da sinistra Italo Bolano, il sindaco Marcello Pacini e il prof. Uberto Lupi che presentò la mostra.
3 – Alfonso Preziosi e Italo Bolano