Per un sopraggiunto problema di salute la maestra Guerra Lisi non potrà essere all'Elba per la Lectio Magistralis sull'Arte di Vivere nella Globalità dei Linguaggi, che era sua intenzione dedicare a Kikko. Manda alle persone che la aspettavano i suoi più cari saluti e aspetta Kikko come ospite graditissimo alla prossima mostra di Art-RiBel a Firenze.
Pubblichiamo un estratto dall'articolo che Stefania Guerra Lisi ha scritto per il catalogo delle opere in mostra, ancora in via di pubblicazione.
(...)Nelle apparizioni e nel SEGNO di Kikko c'è questa FORZA RIVENDICATIVA (...)
Proprio la separazione fra comportamenti ‘normali’ e ‘anormali’ o ‘privi di senso’, come sono stati definiti, dotati cioè di una razionalità propria che non si assoggetta a regole ad essa estranea, ci fa cogliere la coincidenza tra Follia e Arte. Questa continuità da sempre riconosciuta e confermata dalle biografie di tanti artisti, nel nostro tempo è maturata e proclamata apertamente dall’Arte che è arrivata a negare se stessa, pur di non accettare l’emarginazione imposta come condizione di eccezionalità del manifestarsi dell’uomo:
“ciascuno è un filtro unico, è artista creativo della realtà” (P.Picasso).
L’Arte e la Follia per la GdL sono entrambe strategie di sopravvivenza dello Spirito che ha un unico destino: l’evoluzione nel confronto esistenziale, materiale attraverso il Corpo e i suoi Segni. L’Arte è l’irriducibile risorsa umana che riscatta il non riconoscimento della Follia come arte di vivere, nonostante tutto. Rispetto al predominio della ragione, espressione del potere, l’Arte si può definire come ‘vendetta’ o ‘rivendicazione’ della Follia.
La sofferenza, il tormento, che accompagnano entrambe sono anche il segno della forza di un’estasi ai più sconosciuta, che è l’estremo distillato dello Spirito, nonostante la mortificazione. Questa alchemica pietra filosofale che scaturisce dalla ‘nigredo’, depressione della materia del vissuto psicofisico come melanconia, umor nero, è possibile in virtù delle più specifiche e parallele espressioni umane: appunto la Follia e l’Arte, ce lo ricordano i personaggi sempre presenti nelle tessiture di Kikko.
“…sappiatelo dunque! Per ottenere questa pittura totale che esige la cooperazione attiva di tutti i sensi, pittura, stato d’animo dell’universale, bisogna dipingere come i pazzi e gli ubriachi cantano e vomitano suoni, rumori, odori!” (C.Carrà).
(...) Tratto da “Sragionevolmente: DISEGNARE per DISOGNARE”
Stefania Guerra Lisi, Aprile 2017