L’ALBA DELL’UNITA’ D’ITALIA ALL’ELBA (1859-1860)
La nuova politica sulla causa dell’unità nazionale italiana portata avanti dal governo della Toscana dopo che il granduca è fuggito insieme con l’incertezza della situazione insorta dopo la pace di Villafranca e la fine della seconda guerra d’indipendenza, ha reso sempre più aspri i rapporti tralo stato toscano e quello pontificio retto da papa Pio IX il quale vede nel movimento di risorgimento nazionale italiano un pericolo per l’esistenza del potere temporale della chiesa.
L’asprezza del rapporto stato-chiesa dentro lo stato della Toscana si manifesta e palesa in questa lettera che il governatore di Livorno scrive a quello dell’Elba il 30 agosto 1859:
“Governo civile e militare di Livorno
Al Sig. Cav. Colonnello
Governatore dell’Elba
Portoferraio
Ill.mo Signore
Dalla Circolare del Ministero degli Affari Ecclesiastici dè 23 Agosto corrente avrà appreso anche la S.V. Ill.ma come sia deciso proponimento del Governo della Toscana che il Clero obbedisca pienamente alla Suprema autorità dello Stato.
Importa perciò che in modo quanto prudente altrettanto solerte ed efficace sia tenuta d’occhio la condotta dei Sacerdoti potendo essi pel nobile e rispettato ufficio che rivestono e pei vincoli religiosi che li avvicinano ad ogni classe di cittadini eserciate una influenza di cui non è da trascurarsi la gravità nelle presenti congiunture politiche se vogliasi mantenuta quella mirabile tranquillità e concordia di cui può giustamente menar vanto il nostro Paese. Ella dunque avrà somma cura che gli addetti al Clero dimoranti nel di Lei Circondario siano costantemente invigilati, riferendomi tutto ciò che il contegno collettivo del clero stesso o dei singoli offrisse di rimarchevole in fatto dim politica.
Ed intanto desidero che Ella mi informi
- Quale sia lo spirito che predomini i sacerdoti a riguardo dell’attuale indirizzo di Governo
- Quale contegno han tenuto dall’epoca dall’epoca del 27 Aprile (1) e se codesto Offizio abbia avuto occasione di adottare misure preventive od anche repressive verso alcuno di essi per irregolarità di qualunque specie
- Come si comportassero nelle passate elezioni sia riguardo all’esercizio personale del diritto che una parte di essi avevano di render voto, sia per rapporto ai Consigli che possano aver dato agli Elettori per undurli a prendervi parte o ad astenersene d in specie se sussista che alcuno dei sacerdoti insinuasse essere peccato a render voto contro la dinastìa Austro-Lorenese.
- Se facciano di frequente prediche e spiegazioni di vangelo e se in queste comunicazioni coi Parrocchiani si tengano strettamente nel campo della religione ovvero alludano anche per modo indiretto a materie politiche ed in qual senso
- Finalmente se anche in altri rapporti fra Essi e i fedeli Ella sappia che,ricercati o no,li intrattengono di cose politiche, e qual sia il concetto e le speranze che si manifestino tanto sul presente come sull’avvenire della Toscana e d’Italia.
Faccio capitale sulla sperimentata di lei sagacia ed attività per avere intorno ai proposti quesiti ampi e precisi ragguagli delle cose e delle persone infino ad oggi e perché sia esercitata la più vigile e continua attenzione pel tratto avvenire.
In attesa di categorico riscontro Le confermo le proteste della mia distinta considerazione
Lì 30 Agosto 1859
Il Governatore
Annibaldi Biscossi”
(Affari generali del governo dell’isola d’Elba 1859-1860.Doc 15-100.Anno 1859.Circolari da 1 a 42. Circolare 34.Archivio storico comune
Portoferraio)
Marcello Camici
1) Il 27 aprile 1859 è la data in cui il granduca di Toscana è fuggito da Firenze e al suo posto si è instaurato un governo provvisorio