Cento anni fa, il 29 agosto 1917, durante l'XI Battaglia dell'Isonzo moriva sul monte S. Marco di Gorizia un mio prozio, Terzide Miliani.
Era nato a Poggio di Marciana, il 22 ottobre del 1898, terzo di 10 figli, contadino.
Nella tarda primavera del 1917 fu chiamato alle armi e nell'estate dello stesso anno mandato sul fronte del Carso con il 25° reggimento fanteria Brigata “Bergamo”.
Terzide partì dall'Elba lasciando la sua famiglia e la sua casa una mattina all'alba e non vi fece più ritorno.
Il suo reggimento a metà agosto del 1917 era schierato con la III° armata sul fronte del Carso, ad oriente di Gorizia, per sferrare un ulteriore attacco all'esercito austriaco.
I fanti della “Bergamo” combatterono eroicamente durante gli assalti (conquisteranno una medaglia alla bandiera) ma, nonostante gli sforzi immani, non poterono contrastare adeguatamente le numerose postazioni di mitragliatrici e le forti difese austriache.
Dopo poco, la brigata, falcidiata dai combattimenti (solo in questa azione persero la vita 1.600 dei suoi uomini) venne ritirata nelle retrovie per essere riordinata.
Qualche giorno di riposo per colmare i vuoti prodotti dalle perdite e poi fu ordinato che la Bergamo, nonostante le condizioni disastrose della truppa, tornasse sul fronte pronta ad una nuova offensiva.
Così il 27 agosto la brigata torna in trincea a q.174-est Belpoggio - San Marco di Gorizia per tentare di conquistare un punto strategico importantissimo: q.193- Sanatorio.
I nostri soldati pur combattendo con valore non riuscirono a conquistare neanche un metro di quel rilievo e dopo le incursioni verso le trincee nemiche, con gli effettivi ormai ridotti al minimo, la Bergamo dovette rientrare nuovamente nelle retrovie.
E' qui, sul monte San Marco, che il 29 agosto, durante uno di questi assalti, è morto per ferite d'arma da fuoco Terzide; erano trascorsi solo due giorni dal ritorno in prima linea del suo reggimento.
Non aveva ancora compiuto 19 anni.
Una stringata comunicazione del Regio Esercito avvertì la famiglia del decesso, il corpo non fu mai restituito ai suoi cari, fu seppellito in qualche improvvisato cimitero di guerra al fronte e di lui non abbiamo avuto più alcuna notizia.
La sua guerra durò meno di sei mesi.
Queste poche righe sono il mio affettuoso omaggio alla memoria di questo mio prozio conosciuto solo attraverso le parole di mia madre e alla memoria di mia nonna Sestilia che, anche durante i periodi più bui della sua lunga malattia, ha sempre ricordato il suo amato e sfortunato fratello mantenendo così vivo il suo ricordo fino a noi.
Lidia Marzocchini
Oltre che a Terzide, vorrei rivolgere il mio pensiero a tutti i soldati italiani che hanno perso la vita nella I° Guerra Mondiale, circa 550.000 uomini, ed in particolare vorrei ricordare gli altri caduti della comunità di Poggio, che ebbe in questo conflitto ben 17 vittime tra i suoi compaesani:
Balestrini Alberto
Balestrini Domenico
Bertolaccini Galliano
Marchiani Archimede
Marchiani Tommaso
Mazzei Angiolo
Mazzei Antonio
Mazzei Giovanni
Mazzei Ulisse
Mortula Francesco
Pavoni Amedeo
Segnini Alberto
Segnini Paolo
Turrini Arturo
Turrini Pietro
Zobbi Altemio