Sabato 15 a Portoferraio alla Sala Gran Guardia alle ore 16,30 si terrà la presentazione del libro "Mirabelle cane marinaio".Questa è la storia di un cane, O meglio, uno di uno «spinone, uno di quei cani da caccia che adorano correre a tutta birra dietro un cinghiale». Uno spinone femmina che si chiama Mirabelle e che, abbandonata in un bosco sull’Isola d’Elba, viene adottata da una famiglia belga. Con queste premesse, sarebbe facile mostrarsi scettici davanti all’esordio dall’evidente tono biografico della belga Patricia Mazy, che ha lasciato la professione di avvocato e adesso vive in una barca ormeggiata a Porto Azzurro.È rischioso pretendere di raccontare dal punto di vista di un cane la realtà, benché la letteratura sia zeppa di punti di vista astrusi, uno su tutti il celebre scarafaggio di kafkiana memoria. E poi, non bisogna dimenticare che questo libro arriva, per una mera questione temporale, ultimo nella corsa al “best seller peloso” - come potrebbe essere ribattezzato quel filone pseudo-narrativo che ha guadagnato negli ultimi anni crescente spazio nelle librerie. Eppure il libro di Patricia Mazy esce vincente dagli inevitabili confronti con best seller del tipo «Io & Marley» o lo snobismo di Andrew O’Hagan, che ha raccontato gli ultimi due anni di Marilyn Monroe attraverso lo sguardo del cane che le aveva regalato Frank Sinatra. Un buon compromesso perché, pur partendo da uno spunto autobiografico - una famiglia belga che vive tutto l’anno a bordo di una barca ormeggiata all’Elba -, pur affrontando una vita routinaria scandita dall’incedere del tempo («la vita di ogni essere vivente varia più o meno in funzione delle stagioni» spiega Mirabelle), trova nella scrittura semplice e pulita il suo punto di forza. E poi c’è molta ironia e genuinità. E una certa leggerezza, capace di rendere questo romanzo come una piacevole lettura autunnale, dedicata soprattutto ai nostalgici dell’estate, primi fra tutti chi vuole sentirsi raccontare quanto è bella Porto Azzurro ad agosto con «troppa gente, troppe barche, troppo caldo, troppi temporali e, come direbbe Maman, quando tutto è troppo caro».