L’ALBA DELL’UNITA’ D’ITALIA ALL’ELBA (1859-1860)
11 settembre del 1859, il governo della Toscana, forte dell’esito dell’assemblea dei rappresentanti della Toscana, emana diposizioni dirette alle pubbliche autorità e relative al loro modo di comportarsi nei confronti sia della religione cattolica che di altre.
Queste disposizioni arrivano alla massima autorità civile e militare dell’Elba, il governatore.
Così a lui scrive il governatore di Livorno:
“Governo civile e militare
di Livorno
Al Sig. Cav. Colonnello
Governatore dell’Elba
Portoferraio
Ill.mo Signore
Dopo le Deliberazioni Solenni dell’Assemblea dei rappresentanti, il Governo ha reputato opportuno di mostrare con una speciale Circolare le basi del diritto pubblico dello Stato che quelle Dichiarazioni hanno solidamente gettato e di dedurne quelle norme che devono regolare la condotta tanto del Governo quanto dei Cittadini.
Sebbene il Governo si confidi che niuno osi affrontare il diritto e il volere nazionale, tutta volta non deesi omettere veruna diligenza preventiva di tutto quanto potesse attentare all’ordine pubblico.
Quindi io mi affretto ad ingiungere a VS Ill.ma
1° D’invigilare instancabilmente che gli Ecclesiastici Cattolici e i Ministri della altre Religioni obbediscano pienamente alla Suprema Autorità dello Stato
2° Di ragguagliare immediatamente questo Governo delle inosservanze che si potessero commettere al diritto Ecclesiastico Toscano e alle Leggi che riguardano le comunioni non Cattoliche e gli Israeliti
3° Di procurare che tutto il Clero Regolare cattolico dipenda dal Provinciale Toscano del rispettivo Ordine
4° Di ordinare subito a qualunque società di Aggregazione Religiosa che non sia approvata dal Governo Toscano, di presentare entro otto giorni la propria Regola al Ministero degli Affari Ecclesiastici ed monito che la Società o Aggregazione inadempiente a questo ordine sarà disciolta come Collegio illecito allo spirare del termine sopra determinato.
Ed attendendo categorico riscontro per il discarico che incombe dare al Superiore Governo, specialmente per le prescrizioni contenute nell’articolo quattro,le rinnovo le proteste della mia distinta considerazione.
Lì 11 settembre 1859
Il Governatore
Annibaldi Biscossi”
Queste disposizioni sono cartina di tornasole sull’inasprimento dei rapporti tra stato toscano e religione, in modo particolare quella cattolica. Lo stato pontificio ha buoni rapporti con la dinastìa asburgo-lorena e non vede di buon occhio quanto sta accadendo dopo la seconda guerra d’indipendenza. Dopo l’avvenuto armistizio di Villafranca stanno nascendo governi provvisori in molte parti dei territori sottoposti alle delegazioni pontificie in Emilia Romagna e Marche.
(Affari generali del governo dell’isola d’Elba 1859-1860.Doc 15-100. Circolari da 1 a 42. Circoalre n 38. Archivio storico comune Portoferraio)
Marcello Camici