L’ALBA DELL’UNITA’ D’ITALIA ALL’ELBA (1859-1860)
Nell’esposizione delle liste elettorali così come prescritto dalla legge nascono problemi.
A Longone per esempio il gonfaloniere così scrive al cancelliere dell’Elba:
“Al Sig. Cancelliere.Ministro del Censo.
Portoferraio
Eccell.mo Signore
Vi sono diverse persone che reclamano non essere state messe nelle Liste Elettorali e producono la Cartella dell’Imposizione, gradirei sapere come debbo comportarmi
Di Vs Eccellenza
Longone 20 ottobre 1859
Dev.mo Servitore
G. Danesi”
(Ministeriali di diversi dipartimenti del 1859.C158.Archivio storico comune Portoferraio)
Questa situazione è probabilmente diffusa in tutto il granducato talchè il ministro dell’interno Ricasoli invia istruzioni.
Il 24 ottobre 1859 il governatore dell’Elba scrive al cancelliere ministro del censo in Portoferraio allegando un dispaccio di Ricasoli, datato 19 ottobre 1859, che porta istruzioni sulle imminenti elezioni municipali, dispaccio a lui pervenuto dal governatore di Livorno.
Ricasoli si rivolge scrivendo alle autorità per la buona riuscita delle elezioni comunali.
“Per dirigere la loro azione ad uno scopo comune” impartisce istruzioni.
“Copia di dispaccio del Ministero dell’Interno diretto a SE il Governatore di Livorno sotto dì 19 ottobre 1859
Eccellenza
Le elezioni Municipali si avvicinano e il Governo non può esserne spettatore indifferente perché le considera un vero atto politico col quale i Toscani debbono avvalorare i loro atti precedenti condotti con tanta saviezza ed umanità; importa dunque che le Autorità amministrative i adoperino a tutto potere per la buona
riuscita di queste Elezioni per dirigere la loro azione ad uno scopo comune credo necessario le seguenti istruzioni ai Capi della Province.
Perché le elezioni riescano è necessario che vi concorra quel numero di elettori, che la Legge esige e che gli Elettori stessi s’intendano sulle persone da eleggere affinchè le lezioni siano compiute nella prima elezione.
Ad ottenere concorso di Elettori le Autorità Municipali non trascureranno alcun mezzo atto a far giungere a notizia di tutti non solo il giorno della elezione ma ancora il numero dei Rappresentanti Comunali da eleggere e quanto malto è necessario che l’Elettore sappia. Per dare queste notizie non si tenghino paghi i
Gonfalonieri delle solite notificazioni,ma facciano pervenire a ciascun elettore uno speciale invito in quella forma che reputeranno meglio conveniente.
Ad impedire la dispersione dei voti e far riuscire le elezioni al primo scrutinio, occorrerebbe che in ogni Comune gli Elettori sì intendessero in private Adunanze per proporre una lista di Candidati accettabile dalla maggioranza. Per questi due provvedimenti la E.V. farà le necessarie sollecitazioni ai Gonfalonieri ed ai
Ministri del Censo sui quali il governo confida,né credo indarno,per la buona riuscita delle ElezioniComunali…
BETTINO RICASOLI“
(Idem come sopra)
Marcello Camici