Non si ferma il fondatore di Elba Magna, Gabriele Messina, alla produzione di 24 tipi di prodotti, perlopiù dolciari, tutti realizzati grazie a ricette della tradizione culinaria isolana; ora c'è anche il pane detto Caccilebbora.
Tutti i prodotti sono stati riscoperti grazie alla testimonianza di vari anziani dei paesi isolani, in particolare della zona orientale, che hanno suggerito ingredienti e metodi di cottura.
Ed ecco quindi, da qualche tempo, che è stato sfornato, nel laboratorio del Market del Lido di Capoliveri, anche il pane antico chiamato “Caccilebbora”, simbolo di fertilità.
Non a caso contiene un uovo posto intero, quasi al centro della sua forma e con questa sperimentazione si può dire che la ricerca del giovane capoliverese non si ferma.
Su tale rilancio è però protagonista anche il noto chef Alvaro Claudi, che ha dato le giuste dritte a Gabriele, del resto aveva pubblicato la ricetta di tale pane nel libro “Zuppe e Stornelli”, scritto insieme al direttore di Elbareport, Sergio Rossi.
Quindi Elba Magna ha varato il nuovo prodotto, che fa parte degli anisati, quali il noto Cerimito e la Sportella.
Il Caccilebbora è di origine antichissima, non si conosce esattamente la datazione.
"Un pane - dice Gabriele- col nome che forse deriva da "caccialepre" ed è rotondo e vuol rappresentare il sesso femminile. Veniva offerto alla dea Cerere protettrice dell'agricoltura, affinché favorisse una stagione fertile e abbondante. La presenza dell'uovo intero in questo tipo di pane e sui dolci pasquali, è un uso che di ritrova in tutto il bacino del Mediterraneo ed è la rappresentazione della fertilità e quindi la continuità della vita".
Non resta che attendere per scoprire quale sarà la prossima novità che il Messina avrà di certo già in cantiere. Nel frattempo, sempre per coltivare la cultura della tradizione insulare, ha aperto uno spazio su Facebook chiamato “Orgoglio indigeno elbano", che ha quasi 7000 aderenti.