Durante il periodo di alternanza abbiamo chiesto a Camilla Diakitè (alunna della terza liceo scienze umane) e ad un'altra ragazza di scegliere un libro da leggere e poi, da proporre come apprendiste libraie: sono state molto brave...
Silvia Boano (Libreria MardiLibri)
Il giorno in cui ho imparato a volermi bene
Recensione di Camilla Diakitè
Questo libro è stato una svolta per me, mi ha permesso di comprendere i meccanismi che la nostra mente mette in atto quotidianamente: si parla di competizione, ricerca di attenzione, superiorità, tutti quegli atteggiamenti che avvelenano la vita e che non ci permettono di godere a pieno le esperienze che facciamo. In questo libro lo scrittore ci invita ad abbandonare il nostro ego per essere appagati da qualcosa di più grande del sentitisi semplicemente i primi, i migliori..., ci spinge a essere e basta, senza pensare a nient’altro che al presente.
Questo libro racconta molte vite e a modo suo ciascun personaggio è protagonista…
Al centro di tutte queste vicende troviamo il modo di viverle della dottoressa Du Bont o meglio Maryse, che riscoprirà attraverso le domande e la saggezza di suo figlio e degli altri personaggi, che in verità per sentirsi appagati basta molto meno di quanto si possa immaginare e che poi in fin dei conti non c’è bisogno di identificarsi in un ruolo e proteggerlo in tutti i modi per far si che non venga contaminato dalle emozioni, basta essere se stessi nel presente in cui si vive. Ci fa vedere attraverso gli occhi dei bambini quella che per gli adulti è una meta quasi irraggiungibile, il soddisfacimento di se stessi grazie alla spontaneità con cui vivono la vita e al loro modo di reagire alla durezza dei colpi che la vita gli infligge.
É una storia che fa riflettere e che ci fa rendere conto di quanto siamo tutti inevitabilmente contagiati dall’ego e di quanto sia difficile liberarsene, è stato un viaggio di sola andata verso una vita più serena e più libera.
Questo libro parla nel suo piccolo di tutti noi e quindi ritengo sia opportuno consigliarlo a tutte le persone, sia ai sognatori disillusi che ai lavoratori in carriera, sia a coloro che amano irrimediabilmente che a coloro che non si ricordano come si fa o che non hanno mai avuto qualcuno che glielo ha insegnato. Lo consiglio anche ai giovani come me che si stanno addentrando nel mondo degli adulti e in tutte quelle responsabilità che ci portano a voler essere sempre superiori, a non ricercare mai l’aiuto degli altri, a voler dimostrare perennemente che sappiamo farlo meglio di quanto gli altri si aspettino.
Se dovessi descrivere in tre aggettivi questo libro direi: illuminante, profondo, realistico.