Partecipazione attenta e commossa da parte degli studenti del nostro Istituto ITCG Cerboni allo spettacolo al Teatro dei Vigilanti “Per non morire di mafia” di Piero Grasso, il magistrato che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la criminalità organizzata e che è stato anche Procuratore Nazionale Antimafia.
In un monologo di un’ora il bravo attore Sebastiano Lo Monaco ha ripercorso le principali tappe della vita professionale e umana del magistrato, soffermandosi particolarmente sul sodalizio con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e sugli episodi più emblematici del maxiprocesso contro Cosa nostra, reso possibile dalle dichiarazioni del pentito Tommaso Buscetta, che squarciò per primo la congiura dell’omertà, dopo che nella seconda guerra di mafia, chiamata per la sua ferocia Mattanza, i corleonesi, rivali della sua fazione, gli avevano ucciso due figli, un fratello e numerosi altri familiari; con le sue rivelazioni a Falcone, il boss dei due mondi fece finalmente comprendere il funzionamento e l’organizzazione verticistica della cupola mafiosa e rese possibile e concreta la ferma risposta dello Stato con l’istruzione del primo grande processo alla mafia. Tale processo, frutto dell’immane lavoro della magistratura palermitana e che vedeva nel giovane Piero Grasso uno dei due giudici a latere della corte, presieduta da Alfonso Giordano, si svolse nell’aula bunker di Palermo tra il 1986 e il 1987 e comminò complessivamente duemilaseicentosessantacinque anni di carcere, fra cui diciannove ergastoli, ai trecentosessanta colpevoli
Particolarmente intense sono state le rievocazioni dell’impressionante attentato di Capaci, dove trovarono la morte Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta e dell’attentato di via D’Amelio, che costò la vita a Paolo Borsellino e a cinque agenti.
In questo adattamento per il palcoscenico tratto dalla biografia di Piero Grasso e autorizzato perché anche il teatro può aiutare a non morire di mafia, non manca, accanto al dramma e alla tragedia, il racconto di qualche episodio umoristico, specialmente a proposito delle severe restrizioni alla libertà personale di chi è costretto a vivere sotto scorta, con le conseguenti inevitabili peripezie che ne possono derivare.
Alla rappresentazione teatrale, applauditissima dagli studenti, è seguito l’incontro con Domenico Bilotta, editore e responsabile del Progetto Scuola della Fondazione Antonino Caponnetto, l’altro grande magistrato che ha dedicato la propria esistenza alla lotta antimafia; con Renato Scalia, Ispettore Capo della Polizia di Stato presso la divisione investigativa antimafia a Firenze, antiterrorismo, infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici e Consigliere della Fondazione Caponnetto e con Angelo Corbo, poliziotto, agente della scorta di Giovanni Falcone, sopravvissuto all’attentato di Capaci.
Tutti e tre gli ospiti hanno invitato i giovani ad essere sentinelle di legalità, a non ricercare falsi miti ma a considerare eroi le persone che hanno sacrificato la loro libertà e la loro vita per il bene della comunità. Particolarmente emozionante è stata la testimonianza di Angelo Corbo, che ha voluto ricordare anche il sacrificio degli agenti che mettono quotidianamente a repentaglio la loro sicurezza per la protezione dei magistrati. L’incontro si è concluso con la lettura di questo appello di Caponnetto ai giovani:
“Ragazzi godetevi la vita, innamoratevi, siate felici ma diventate partigiani di questa nuova resistenza, la resistenza dei valori, la resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli, che ribadiscono e sollecitano di diventare protagonisti e partecipi nella salvaguardia della comunità in cui vivono”.
L’ITC Cerboni partecipa con entusiasmo a iniziative come quella di stamani, e per la quale ringrazia la sensibilità del Comune di Portoferraio e dell’Assessorato alla Cultura, nella certezza che nel perseguire la legalità la scuola ha una funzione fondamentale.
Del resto, il nostro Istituto, nel tempo, grazie all’instancabile impegno di Annamaria Contestabile, docente di diritto, ha avuto l’onore di ospitare tra le sue mura la presenza e la testimonianza di Maria Falcone, sorella di Giovanni, del magistrato Pier Luigi Vigna, del giudice Giancarlo Caselli e di Giovanni Impastato, fratello di Peppino.
Quest’anno, poi, per volontà della dirigente scolastica Maria Grazia Battaglini, nella premessa del Piano dell’offerta formativa (POF), una speciale sottolineatura è stata dedicata proprio alla vocazione alla legalità della nostra scuola.
M. Gisella Catuogno