Domenica prossima, 3 giugno 2018, alle 19,00 si inaugura a Marciana l’esposizione di Angela Galli dal titolo “LEI, IERATICA EROTICA ERETICA”, curata dal critico Giorgio Bonomi, presente all’inaugurazione, la mostra sarà aperta fino al 31 agosto 2018.
L’esposizione è come dire il preludio per usare un termine musicale, l’anticipo della prossima apertura di Marciana Borgo D’Arte, è contenuta nello stesso e dall’alto della fortezza che sovrasta il paese è anche a sé stante (conclude o, dipende come lo si vuole vedere, inizia il percorso all’interno delle stradine del centro storico). Il 25 aprile scorso, l’happening alla Fortezza Pisana dal titolo “Conversazione tra tre Patrimoni Culturali”, sempre della stessa Artista e le diverse attività del borgo avevano proprio l’intento di essere un saggio di questo progetto. La mostra si può intendere come una vera e propria Retrospettiva dell’Artista che traccia attraverso i suoi lavori tappe importanti nella sua ricerca, affrontata da diversi punti di vista e con diverse tecniche sul tema dell’eterno femminino.
All’interno dei bastioni e distribuiti su tre livelli i lavori pittorici e nel cortile l’installazione di foto in grandi formati.
Questa mostra ha in sé diverse implicazioni. Siamo nell’anno dedicato ai Patrimoni Culturali, si vuole dare spazio ad una artista del luogo che porta avanti da anni una sua precisa poetica una ricerca molto contemporanea e articolata, si ricorda come nel 2010 il libro “Il corpo di una donna” scritto insieme a Jacqueline Monica Magi e a Jinia Mukerjee Nath (basato sulla ricerca iconografica che stava facendo ricevette Il Premio Selezione (Secondo Premio) al Premio Letterario “Scrittore Toscano dell’Anno” sezione Saggi Editi.
Si vuole anche sottolineare un procedere poco chiaro oggi e cioè come si fa a collegare la cultura al turismo. E poi conseguentemente di economia legata alla cultura. Ora, questo è stato capito per quanto riguarda il vino e il cibo ma ancora non è chiaro per l’Arte Contemporanea. Il Comune di Marciana cerca di far confluire tutte queste variabili, una mostra contemporanea curata da un critico, conosciuto e stimato a livello nazionale e che valorizza il lavoro di una artista che vive su questo territorio e la cui arte e i cui processi neuronali sono strettamente legati al luogo e nello stesso tempo che porta avanti una ricerca molto personale e originale. Quindi un’arte che è espressione di una specificità del luogo e nello stesso tempo esportabile, come dimostrano le numerose mostre e riconoscimenti nei media esteri. Ricordiamo che una artista è Patrimonio Culturale Immateriale di un posto.
CENNI BIOGRAFICI
Angela Galli, artista visiva, scrittrice, editrice
La poetica dell’artista è vincolata a una ricerca molto astratta verso quei modelli o archètipi che regolano, in generale, nella nostra specie, le espressioni della cultura e che probabilmente sono strutturali alla coscienza stessa. Ella ricerca una nuova iconografia con cui evocare, oggi, e con piena consapevolezza, aspetti imprescindibili dell’animo umano. L’Artista ama affrontare l’idea da diversi punti di vista e con tecniche diverse. L’Autoscatto subentra nel 2001 dopo una residenza in Danimarca. Comincia a lavorare con le scannerizzazioni dirette del suo corpo. Affronta così temi legati al simbolismo archètipico come quello dello spirito d’acqua, dell’elementale d’acqua, l’Ondina o della dea Ctonia Persephone, affrontata anche con la fotografia. Nasce nel 1958 nella provincia di Livorno, all’isola d’Elba. Frequenta le Università di Firenze, Berlino e Nizza. Vive per un lungo tempo a Berlino, New York, Santo Domingo e Nizza. Attualmente risiede tra il Sud della Francia e l’isola d’Elba. Interessi nell’ambito dell’antropologia, della psicologia e delle religioni. Da cinque anni è impegnata in un esperimento mentale: un progetto editoriale, volto a dare voce ai Patrimoni Culturali dell’Arcipelago Toscano e non solo.
Numerosi i progetti e le esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero, è risultata vincitrice di due concorsi letterari; ha al suo attivo diverse pubblicazioni su quotidiani e riviste nazionali e internazionali e sei pubblicazioni librarie. Collabora con la rivista «Art App», da settembre 2016 fa parte dell’archivio del MUSINF Museo per la Fotografia di Senigallia, Autoritratti della fotografia contemporanea curato dal critico Giorgio Bonomi.
Riportiamo qui sotto una citazione dal testo critico di Giorgio Bonomi dal titolo, Angela Galli e la doppietà.
Ecco, Angela Galli chiama una serie di sue importanti opere Persefone . «La stupenda Persefone» , secondo il mito, era figlia di Zeus e di Demetra; fu rapita da Ade, la divinità degli Inferi, ma poi fu liberata da Zeus. Purtroppo, Persefone aveva mangiato un chicco di melagrana per cui non avrebbe potuto più lasciare il Regno dei Morti: si arrivò ad un compromesso, per cui la dea per sei mesi avrebbe vissuto alla luce del sole e per gli altri nelle tenebre. Galli, nell’assumere le sembianze di Persefone, si copre con una cappa nera dalla testa ai piedi, una sorta di chador, ma, forse in onore della “stupenda” dea, lascia scoperti ora un seno, ora una gamba, ora il ventre nella sua pinguedine…