Dopo il grande successo della mostra “… SE TORNASSE OGGI”, progetto multimediale legato all’Elba e ad alcuni dei suoi figli illustri, esposizione fotografica, supporto audiovisivo, installazione evocativa dei personaggi che si è tenuta ne giorni scorsi alla Telemaco Signorini di Portoferraio, abbiamo deciso, per chi non è potuto venire, o per chi vuol rivedere, e riascoltare con più calma, le storie dei nostri 11 personaggi illustri che in passato hanno vissuto nella nostra isola e che se OGGI potessero per un giorno tornare, che cosa direbbero dell’attuale modernità? Quali le loro considerazioni sul tempo attuale?
Continuiamo con Paul Klee, raccontato da Francesca Groppelli
Paul Klee raggiunge l’isola d’Elba nell’autunno del 1926 proveniente da Firenze, dopo una sosta a Pisa per ammirare le architetture monumentali nella celebre Piazza dei Miracoli, con la torre pendente e il Duomo.
Dall’esperienza dei suoi viaggi in Italia e nel Mediterraneo, in Toscana e all’isola d’Elba, scaturiscono molte importanti opere: quelle riguardanti l’Elba sono più o meno una decina.
Tra i lavori più conosciuti della produzione elbana, vi sono dei disegni a penna, in uno di questi l’artista immortala il paese di Rio, in un altro, Portoferraio con le ciminiere degli Altiforni e il fumo che si libra nell’aria terza. Poi ci sono disegni che rappresentano la località dei Magazzini che si affaccia nel golfo di Portoferraio; c’è Capoliveri e Portolongone, che è un paesino rivierasco particolarmente pittoresco, ricordato per il regime duro vigente nel suo stabilimento penale e soprattutto per la fama e pericolosità dei suoi detenuti.
Ma l’opera elbana più rappresentativa del grande pittore astrattista è quella chiamata “Città fra due colline”, che si riferisce inequivocabilmente al capoluogo elbano. In questo quadro la resa cromatica è impressionante per l’accurata campitura e l’intreccio dei colori con cui Klee compone e scompone linee e forme in una fantasia creativa impressionante: tra celesti, verdi, rosa, viola, in una trasparenza cristallina. A questa intensa opera di Klee ne seguano altre come “Meccanica di una parte della città” e “Il luogo eletto”(1927/28).
Concepite e abbozzate sul posto, le opere pittoriche del “Viaggio in Italia” di Klee, sono state compiute dopo il ritorno in Germania. In tutto più o meno una settantina di lavori dalle forme irreali ed evocative.
Di queste, molte sono nate da impressioni, riflessioni e ricordi risvegliati dalla natura e dallo studio del passato riassunte in quattro parti: creazione, composizione, misura e tecnica d'esecuzione, cioè le sorgenti della sua arte, e piedistalli ai criteri tematici della sua opera.
Paul Klee era avvezzo a vedute luminose nei colori del Mediterraneo. Egli così scriveva: “Il colore mi possiede, non ho bisogno di tentare di trovarlo per afferrarlo. Questo è il senso dell’opera felice: io e il colore siamo tutt’uno: sono un pittore”.
Durante il soggiorno all’isola d’Elba, Klee agì soprattutto a diretto contatto con la natura, en plein air, concependo, come si è accennato, dieci o undici lavori di ambienti paesaggistici. Base essenziale di riferimento per mandare a effetto la sua opera artistica l’esame attento di quei luoghi, lasciandosi avvolgere dalla luce, dai colori, dagli incanti dei suoni tutt’intorno.