Che cinque tra i libri contestati dalla giunta di Todi siano di editori indipendenti è solo l’ultimo dei motivi per cui lo staff di Elba Book, il festival toscano dedicato all’editoria indipendente nonché ideato dall’omonima associazione culturale, dimostra il proprio sostegno a seguito di quanto successo nella biblioteca comunale della cittadina umbra e alla direttrice Fabiola Bernardini.
«Appoggiamo in toto l’azione chiarificatrice che ha intrapreso l’AIB – Associazione Italiana Biblioteche. Sono sconcertanti le conseguenze che sta scontando una professionista appassionata del suo lavoro a causa della cecità altrui; ovvero la decisione di un’amministrazione pubblica, al di là di qualsiasi colore politico, di averla spostata all’Urbanistica per una visione differente della realtà – esordisce il direttore artistico Marco Belli – Facciamo nomi, allora, ma non delle persone coinvolte quanto dei libri esclusi dalla sezione ragazzi: è altrettanto ingiusto che subiscano una sorta di censura, rischiando che qualcuno ne fraintenda il messaggio e continui a strumentalizzarli».
Pezzettino (Babalibri) di Leo Lionni, Piccolo uovo (Lo Stampatello) di Francesca Pardi e Altan, Di mamma ce n’è una sola (Fatatrac) di Isabella Paglia, Il grande grosso libro delle famiglie (Lo Stampatello) di Mary Hoffman e The Family Book (Little, Brown&Company) di Todd Parr, sono solo alcuni dei titoli contestati poiché avversi alla concezione di famiglia ‘tradizionale’ e promotori della cultura ‘gender’.
«È necessaria una cospicua dose di immaginazione per interpretare Pezzettino, ad esempio, come un testo contro la famiglia ‘tradizionale’ – aggiunge Belli – Ma cosa significa ‘tradizionale’? Non è spontaneamente famiglia un nucleo formato da due persone capaci di crescerne altre grazie al loro amore, alla loro dedizione? Non è la condivisione naturale di un legame profondo che trasmette sentimenti e valori a una nuova vita che si affaccia nel mondo? E siccome deve inserirsi nella società nel modo più lungimirante possibile, più aperto ai cambiamenti che l’Italia sta vivendo, le restrizioni culturali non possono altro che danneggiare i giovani. L’immaginazione dovrebbe essere impiegata per accogliere ed espandere le nostre vedute, per accettare ciò che non comprendiamo per primi, smorzando le paure che ci irrigidiscono».
Elba Book si prepara alla quarta edizione, da martedì 17 a venerdì 20 luglio, facendo proprie anche queste voci e questa battaglia.
«Ci auguriamo davvero che il Ministero interpellato si stia occupando della situazione della Bernardini per ripristinarla senza ripercussioni, specialmente per la sua dignità – conclude il fondatore Andrea Lunghi – Di anno in anno ospitiamo a Rio nell’Elba personalità che ci mostrino un’Italia capace di crescere, di tollerare e di aprire le braccia. Dal precariato allo sfruttamento dei migranti, dal carcere alla malattia mentale, siamo andati a cercare chi nel proprio piccolo è riuscito a migliorare le cose, a trasformare delle condizioni considerate dai più di debolezza in momenti di coesione e quindi di forza. Ci siamo resi conto che spesso non servono chissà quali risorse, o proclami, ma basta la volontà del singolo per guardarsi da fuori e mettersi nei panni degli altri. Pertanto ci teniamo a invitare sull’isola Fabiola Bernardini e gli editori che si impegnano a raccontare ai più piccoli la complessità delle relazioni attraverso le immagini».