Sabato, 28 luglio, alle ore 21,30, verrà presentato, nella magnifica cornice del Chiostro del Centro Culturale De Laugier a Portoferraio il primo libro di Laura Morante, un libro che l'artista, sino ad oggi acclamata attrice e recentemente regista, dedica alla zia, Elsa Morante, una delle più importanti scrittrici italiane.
Il libro, “Brividi immorali, racconti e interludi”, si compone di 15 racconti di diversa lunghezza che nel loro insieme rappresentano una sorta di caleidoscopio dell'animo umano: ci si ritrova tutte e tutti, donne inquiete, fragili e contraddittorie, uomini razionali e infantili, bambini sognanti e feroci, in un panorama composito e composto di appartamenti chiusi e claustrofobici e case di campagna sterminate come continenti da esplorare.
Tutti luoghi di memorie, spesso familiari.
Famiglie, coppie in crisi, omicidi e amici: storie di verità taciute che assumono, senza volerlo, le sembianze di una bugia.
Tradimenti e paure alimentati da vecchi rancori o da accadimenti fortuiti, fraintendimenti e rimpianti serbati per anni che arrivano improvvisi a scompaginare le carte, a scrivere da capo un inizio o una fine, mandando all'aria ogni morale.
La cifra fondamentale di tutti i testi è l'ironia, quell'ironia che Laura Morante legge come una sorta di pudore, l'arte per eccellenza di creare dissonanze e, a proposito cita Stendhal, che sosteneva che “bisogna essere ciechi e sordi per non capire che un testo umoristico non è meno profondo di uno serio”.
E l'implacabile ironia che pervade tutti i racconti ha una profondità inaspettata e imprevedibile e riesce a condurci e a guidarci verso quei moti dell'animo “immorali” che troppe volte preferiremmo lasciare sottaciuti: in questo suo libro Morante trova le parole giuste per svelare ciò che preferiremmo nascondere, indagando sull'avvicendarsi delle relazioni umane, un avvicendamento precario e spesso casuale, conservando costantemente una leggerezza, anche nel disordine e nella ferocia degli avvenimenti e delle emozioni.
Un caleidoscopio che vibra le sue tonalità in modo disarmonico e imprevedibile: a sottolineare la musicalità dei racconti in apertura e chiusura di quasi tutti i racconti, quasi a strutturare il testo come una sequenza di andanti e di allegri, una riga di pentagramma scritta per lei dal Maestro Nicola Piovani.