La prima volta fu nel 1991, l’artista era alle prime armi. A Capoliveri, chiese un angolo davanti all’Arco Vecchio, sistemò i cavalletti in sordina ma non passò inosservato.
Mutevole come la vita la tavolozza del pittore. E’ trascorso parecchio tempo, la pittura continua a resistere alle mode e al mercato. D’Arco non rinnega i paesaggi visionari degli esordi ispirati dalla nativa Portoferraio, l’oltremare e il turchese che si alternano ai colori più densi, violacei, ai toni scuri. Come nel dittico intitolato Rosso di sera o nel Notturno.
Atmosfere inquiete, forti, nella piccola rassegna presentata nel borgo capoliverese, uno spazio non immenso e tuttavia singolare e ben adattato ad una mostra d’arte. Qui, nell’antica cisterna trovano giusto rilievo la darsena silenziosa nella sera; la scogliera tuffata nell’acqua limpida, lo Scoglietto. Abbiamo citato lavori significativi. Temi semplici, familiari, irrinunciabili.
Marcello d’ Arco, lo seguiamo fin dagli anni del debutto, fedele nella sua ricerca, ha raggiunto ormai una cifra originale.
Immagini vive, confidenziali, l’ispirazione è sempre l’isola. Ritornano gli anni lontani di un’ Elba mitica nei suoi racconti, in particolare ne “I due pini“ e “la spiaggia del Forno” , la Scogliera che pare disposta pronta a svelare il suo segreto.
La mostra si inaugura nel pomeriggio di mercoldi 1°agosto nello Spazio d’arte nel Borgo degli Artisti a Capoliveri (mattino 10-12, pomeriggio 18-23,30) e rimarrà aperta fino a ferragosto.