Peccato per "l'ospite d'onore" troppo preso dal rappresentare il suo personaggio algido, troppo con la puzza sotto il naso, tecnicamente accettabile ma incapace di risultare empatico con il solito grande pubblico che gremiva San Piero, leggero nello straziare una canzone-monumento come Hotel Supramonte, insomma non all'altezza delle molte "guest star" alternatesi negli anni nella celebrazione del De André Day. Lorenzo Kruger è stato lontano miglia da quello spirito di Faber che, al contrario, si è "palpato" in quanti altri hanno contribuito al cantiere di (tutto sommato) una delle migliori edizioni della storica kermesse isolana.
Peccato perché quello spirito si sentiva, e come se si sentiva, a partire dallo "spiritual" dei bambini del Campo Solare d'Infanzia Battaglini, nelle note del bravo menestrello di strada - struggentemente genovese - Gabriele Uccelli, che era stato preceduto sul palco da Epl'o gruppo di amici poliennali dell'Elba traformatisi in band in occasione della ventesima edizione del De André Day.
E il messaggio di fratellanza di De André trasudava, in assenza di musica, dalle parole e nelle immagini proposte da Perla Azzurra Bonaccorsi, bimba elbana giramondo, seminatrice di solidarietà concreta nei continenti.
Come al solito quello montato nella piazzetta di granito è stato un palco per conferme e (piacevoli) novità: strepitosi i sempre più raffinati Scapestrati (& Friends) con Francesco Porro a dieci anni dal debutto sempre più "animale da palcoscenico", buono il varo musicale i Party Crusher, ma la grande sorpresa in positivo è emersa dal riciclo e fusione degli storici BWP con i Khauola Shaker, che ci ha fatto scoprire la diciassettenne Khauola Aniba, elbana per nascita ma(segno degli inarrestabili tempi) tunisina per cromosomi, una studentessa dell'istituto alberghiero dotata di talento interpretativo e di una formidabile voce, forse ancora un po' da affinare, ma sorprendentemente estesa e potente, la ragazza si merita la foto in testa all'articolo.
E poi? e poi le "colonne" lo sperimentato duo Conti/Regini alla conduzione (ma Mavi ha anche cantato da par suo, cioè bene), Dotto padre e Dotto figlio sceso dal palco inscatolato in una delle "trovate" del babbo più creativo dell'Europa Occidentale, il Maestro Giorgio Soria decano della suonante combriccola con tutta la sua sapienza musicale, e ancora poesia e chitarra con il duo Prianti-Santini e soprattutto Alessandro Beneforti "quell'uom di multiforme ingegno" che ormai da venti anni è la spina dorsale di questa manifestazione. E poi? Ah già, Kruger...
s.r.
Seguono delle belle immagini dei protagonisti scattate da Roberto Borra, ve le proponiamo scusandoci con chi non è stato direttamente citato e/o immortalato