Le Edizioni Persephone (Angela Galli) e MardiLibri fanno centro ancora una volta, pubblicando e presentando il bel libro curato da Fabrizio Fiaschi “Isola dell’Elba - Un manoscritto del XVIII secolo” centrato sui dettagliati resoconti del Capitano granducale circa i ritrovamenti “di certe anticaglie de’ romani” legati ai continui lavori di ampliamento delle fortificazioni del presidio.
Golfo dell’Acona, Monte Morello, Aia alle Catre, San Bennardo, Stiopparelli, Fecciaio, sono alcuni toponimi riconoscibili, citati nel manoscritto assieme agli altri rimasti immutati, frutto di una conoscenza del territorio che Antonio Sarri – nato a Portoferraio il 25 marzo 1662- acquisí in seguito alla ricerca dei termini divisori tra Portoferraio, énclave del Granducato, e il principato di Piombino; una spartizione territoriale figlia della ´Convenzione di Londra´ del 1557 tra Filippo II di Spagna e Jacopo VI d´Aragona Appiano, accordo che lasciava al Granducato di Toscana Portoferraio e le terre intorno per due miglia.
Come ci ragguaglia Fabrizio Fiaschi nella premessa del volume, la genesi di questa pubblicazione ha del casuale poiché il manoscritto del Sarri che ne costituisce la ragione, giaceva semi ignorato da circa tre secoli tra le pagine di un altro manoscritto, lo Zibaldone di memorie di Giovanni Vincenzo Coresi del Bruno (capitano della Porta a Terra nel 1713 e poi governatore di Portoferraio dal 1730), rinvenuto nelle Biblioteca Marucelliana di Firenze e del quale esiste solo una copia dattiloscritta, datata 1927, nella Foresiana di Portoferraio.
E’ stato nel trascrivere lo Zibaldone ’per renderlo disponibile agli appassionati di archeologia elbana’, che Fiaschi, arrivato alla metá, si é trovato tra le mani l’integrale copiatura del manoscritto di Antonio Sarri, il cui originale, raggiunto presso l’Archivio Segreto Vaticano (archivio centrale della Santa Sede, costituito nel 1612 che l´aveva incamerato in quanto parte dell'archivio della famiglia Boncompagni Ludovisi) ha fornito anche gli splendidi disegni - attribuiti allo stesso Sarri- che corredano il libro.
Un volume che, come opportunamente ricorda il curatore, serve a mettere nella giusta prospettiva coloro che si sono cimentati nello scrivere la storia dell’isola e che, chi piú chi meno, hanno attinto dai resoconti di Antono Sarri: Romualdo Cardarelli e Sebastiano Lambardi, oltre al Coresi Del Bruno.
Di gradevole lettura, 'moderna' per il taglio razionale e scientifico della narrazione e delle descrizioni in coerenza con le intenzioni dichiarate dallo stesso Sarri nell'Introduzione (”puramente intesi di far conoscere quelle cose che veddi o praticai”), scorrevole anche per le puntuali note esplicative del curatore in vari passaggi del testo, il libro restituisce una dimensione aggiuntiva ai luoghi che si attraversano ogni giorno, dal Ponticello al belvedere dei mulini divenuto poi residenza napoleónica, dalle innumerevoli chiese e chiesette costruite in ogni dove alle 'sei terre dell´Elba' (Rio, Marciana, San Piero, Sant'Ilario, Poggio, Capoliveri).
Il susseguirsi dei vari Governatori, la ricostruzione storica delle incursioni turche, la descrizione accurata di flora, fauna e delle risorse naturali e, soprattutto, la precisa rendicontazione dei ritrovamenti archeologici fanno di questo manoscritto (databile tra il 1728 e il 1732, anno della morte di Antonio Sarri) un imprescindibile strumento di conoscenza delle trasformazioni del territorio elbano”.
La sua pubblicazione costituisce, in qualche modo, un atto di giustizia nei confronti del suo autore, un umile soldato portoferraiese, di origine córsa, dal vivo interesse per le antichità, dall'acuta percezione dell´importanza storica di quanto stava descrivendo”.
Presentazione a cura della Libreria MardiLibri sabato 30 marzo, ore 18 Gran Guardia di Portoferraio, con l'Autore Fabrizio Fiaschi, Gloria Peria e Angela Galli.
CR
SCHEDA AUTORE
Fabrizio Fiaschi, Firenze 1956, insegnante di scuola primaria fino al 2016, si interessa da sempre di di topografia storica del microterritorio; ha al proprio attivo diverse pubblicazioni frutto di ricerche d'archivio e analisi in loco dei territori indagati, tra cui Il Mulinaccio (Scandicci, 1990), Le strade di Scandicci nel Cinquecento (Firenze, 2009), Lastra a Signa, territorio, strade, risorse (Firenze, 2013), Il paesaggio di carta, Figline Val D'Arno nelle piante dei secoli XVI e XVII (Panzano in Chianti, 2015). Vive tra Firenze e Seccheto.