Il terzo millennio sembra abitare fuori dall'Italia, almeno per quanto riguarda la condizione lavorativa delle donne. Le cronache di questi giorni ci parlano di una ingegnera italiana diventata responsabile progettista di ponti avveniristici per l'Ente Statale che in Norvegia si occupa di viabilità, 'senza dover sceglier tra famiglia e lavoro'.
In Italia invece, se sei donna, tenere insieme le due cose è molto difficile, occorre diventare specialiste in salti mortali sia per trovare un lavoro che per riuscire con quello a mantenerti poiché, all'interno di un sistema con i salari tra i più bassi d' Europa, vige in molti casi una disparità salariale – a parità di mansioni- tra maschi e femmine.
E' quanto emerge dal libro delle storie di Pamela operatrice di call center, Elena interprete traduttrice in Tribunale, Patty tassista, Sara calciatrice in Nazionale, Katia artigiana in casa e on line, Chiara commerciante in abbigliamento, Vanessa con la sua Valigia Rossa del benessere e piacere femminile, S. Assistente di volo, Sabina artigiana orafa, Diva a.d. di una start up americana.
A parlare di queste storie e delle nostre (perchè senza consapevolezza non si cambierà mai nulla) sarà la giovane autrice, Giorgia D' Errico, che sabato 25 maggio h 18, presenterà il suo libretto 'Femminile Plurale' (Ed. Round Robin) a MardiLibri, la Libreria del Centro Storico di Portoferraio. Sarebbe bello trovassero il tempo (ah, il tempo!) di partecipare le lavoratrici stagionali, le licenziate dal job's act che invece di dare lavoro a chi non l'aveva ha tolto diritti a chi lavorava, le madri (e i padri) che si sono inventate un lavoro aprendo una partiva iva dai costi insostenibili, le ragazze che studiano nella prospettiva di un lavoro dignitoso. Magari ne viene fuori un altro libro sulle storie sommerse dell'Elba.
CR