Nascerà un tavolo permanente di confronto fra gli assessori alla Cultura dei comuni elbani? La proposta è stata lanciata con chiarezza pubblicamente durante il primo degli incontri organizzati da Elba Book Festival tra Regione Toscana e territorio. Moderata da Cecilia Pacini, presidente di Italia Nostra Arcipelago Toscano e Toscana e da Cinzia Battaglia, assessore alla Cultura del comune di Rio, la vice presidente ed assessore alla Cultura della regione Monica Barni ha aperto il primo degli appuntamenti (domani si parlerà di ambiente, mentre venerdì di istruzione). Erano presenti Nadia Mazzei, neo assessore alla Cultura di Portoferraio, il suo collega Lorenzo Cuneo neo assessore di Capoliveri, Fabrizio Grazioso assessore alla Cultura di Porto Azzurro, Chiara Paolini omologa per il Comune di Campo nell'Elba, l'assessore alla Cultura di Marciana Marina Santina Berti e Tiziana Pisani in rappresentanza del comune di Marciana, ma anche tanti addetti ai lavori e operatrici delle biblioteche locali.
"La cultura ha bisogno di investimenti - ha affermato Barni - e le istituzioni hanno il compito e il dovere di investire in cultura." L'incontro è stato l'occasione per dialogare tra persone che, pur svolgendo le stesse mansioni, non sempre si trovano a collaborare. E' emerso che l'Elba ha bisogno di dialogare al suo interno per dare forza alla propria voce, che i problemi evidenziati in ambito di politiche culturali sono simili da comune a comune e che le attività culturali non si possono appoggiare soltanto sulla buona volontà delle cooperative e dei volontari. Temi noti, ma l'occasione ha evidenziato con forza la necessità di mettere mano ai problemi concreti. Come? Facendo rete. La cultura - è stato rimarcato - non è da intendersi soltanto come fonte di intrattenimento per il periodo turistico, ma come lavoro incessante e capillare durante tutto l'anno. I progetti culturali nascono per dare risalto all'autenticità del territorio, non possono essere importati da altri luoghi, con l'obiettivo di ampliare la partecipazione sociale. Ne è un esempio questa edizione di Elba Book dedicata ai luoghi, che l'assessore Battaglia ha dichiarato di voler sostenere anche i prossimi anni. Idee e progetti ci sono, vanno sostenuti, quindi. Una mattina piena di spunti e di riflessioni condivise, che potrebbero aprire la strada ad una vera rinascita culturale dell'isola.
"Le parole hanno un'anima", è stato detto ieri sera durante il dibattito tra i vincitori e la giuria del Premio Lorenzo Claris Appiani per la traduzione letteraria, citando Maupassant. Ed è stato un sentire condiviso dal folto pubblico presente alla quarta edizione del premio, che ormai raccoglie intorno a sé, oltre alla comunità di addetti ai lavori, tanti lettori interessati alla "terza sponda del fiume" (altra citazione, di João Guimarães Rosa) che rende efficacemente il mondo quasi invisibile del traduttore. Commovente la dichiarazione di Aldo Claris Appiani sulla forza della cultura, e in particolare dell'arte del tradurre, per sconfiggere la violenza.
Il comitato tecnico scientifico presieduto come ogni anno da Lucinda Spera dell'università per stranieri di Siena si è avvalso della collaborazione di altre due docenti dell'ateneo senese, Liana Tronci e Maria Antonietta Rossi, nonché di Roberto Francavilla e Roberto Mulinacci, entrambi lusitanisti e traduttori.
Il primo premio è stato assegnato a Valeria Tocco e Sofia Morabito, che hanno lavorato su un testo del seicento portoghese dal titolo "L'aspirante gentiluomo" edito da Iguaza. Al secondo premio che si è aggiudicato il traduttore ed editore Marco Bucaioni (edizioni dell'Urogallo) con il testo "La passione", si è aggiunta una menzione speciale, andata a Gaia Bertoneri per la traduzione di "Photomaton & Vox" edito da Miraggi. Madrina d'eccezione qest'anno, Ilide Carmignani, nota al grande pubblico per le sue traduzioni della grande letteratura sudamericana (da Sepulveda a Bolaño a Garcia Marques, solo per citarne alcuni).
Il concerto di Lula Pena, a conclusione della serata, intenso e intimo, ha trasportato il pubblico nel mondo onirico, delicato e seducente delle melodie lusitane.