Secondo appuntamento per la vostra creatività sulle note delle nostre canzoni del cuore: dovrete ispirarvi a questa parte del brano dell'immenso Lucio Dalla.
Vide le luci in mezzo al mare
Pensò alle notti là in America
Ma erano solo le lampare
nella bianca scia di un'elica
Sentì il dolore nella musica
Si alzò dal pianoforte
Ma quando vide la luna uscire da una nuvola
Gli sembrò più dolce anche la morte
Guardò negli occhi la ragazza
Quelli occhi verdi come il mare
Poi all'improvviso uscì una lacrima
E lui credette di affogare.
Potete inviare le vostre foto entro SABATO 19 ottobre, mentre per il contest numero 1 -Paolo Conte "Alle prese con una verde Milonga" avete tempo fino a SABATO 12 OTTOBRE. Buon divertimento!
ISOSEI: Maria Alessandri, Manuela Cavallin e Maura Paolini.
Cosmopoli, i mangiamare sono in agguato
Si propone l'oltraggio a un'opera d'arte
In omaggio alla teologia del dio Denaro, assistiamo sempre più alla prevaricazione dello spirito mercantile sulla creazione artistica, sia quella ereditata nei secoli che quella dei nostri giorni. Tra le pieghe delle menti attrezzate allo sfruttare qualsiasi occasione, è purtroppo assente anche il rispetto di artisti, ingegneri e architetti che hanno progettato e realizzato capolavori in un periodo glorioso della nostra storia italiana, quello del Rinascimento. È proprio il caso della struttura di difesa e portuale della città di Cosmopoli, a Portoferraio, che prende il nome di chi l'ha fortemente voluta, Cosimo I de' Medici. Da lui prese il nome che ha anche il significato di Città del Cosmo, assumendo così valenze più profonde e misteriose. Di fronte alla realtà, nella sua mutevolezza e nelle sue continue emergenze, sempre differenti e imprevedibili, il ruolo di un artista, pittore o poeta, scultore o architetto, è l'impegno legato a una causa o una finalità identificate una volta per tutte, cioè alla sua responsabilità nei confronti di un'opera d'arte che venga lesionata, offesa, distrutta nella sua integrità e nella sua parziale perdita di linguaggio. Nessuno può permettersi di mettere le mani su opere che hanno un loro preciso contorno, un loro fine, una loro immagine. La bellezza non deve essere mortificata, lo spirito di un'opera artistica non deve essere azzoppato! Basta, in questo frangente, salire su uno dei bastioni dominanti il porto e ammirare l'arco steso tra due torri, quella della Linguella e quella del Gallo. La struttura segue il tracciato naturale e il disegno dei migliori architetti dell'epoca, con una lingua di terra che chiude a chiocciola il porto: parte della stessa città fortificata. Un patrimonio artistico di eccezione, intoccabile! Come intoccabili sono La Valletta, Rodi, Portorico, Mitilene...
Perché questo discorso, perché quest'appello? Per altro già fatto, e bene, da altri scrittori che conoscono la sacralità dell'arte. Si è che, dato il traffico estivo delle navi da crociera, anche quelle che di bastimento non hanno un briciolo di aspetto, giacché palazzi galleggianti, esistono progetti di ampliamento del porto, che consisterebbe in una spianata di cemento affiancata alle antiche mura, una espansione della banchina della Sanità! Dimenticando che il Turismo è celebrazione dell'arte e della memoria storica, e che il nuovo è spesso un mostro da evitare, pur sbandierato come simbolo di modernità e progresso. La gentile torretta del Gallo diverrebbe un oggetto galleggiante in un mare offeso e appesantito. "Che tutto resti così com'è", dice Italia Nostra. Il vero patrimonio turistico, ripetiamo, è il paesaggio architettonico. Occorre fermare le menti di quelli che intendono deturpare, mangiare il passato per ingrassarsi. E quali danni si apporterebbeo ai fondali e alla circolazione delle acque nel porto?
Girando il mondo anche con navi da crociera ho spesso sceso la scala reale della nave per mettere la zampa su battelli che trasportavano i passeggeri fino al porto della città di mare da visitare. È questa la soluzione da dare al problema, non quella di lasciar scendere i turisti direttamente su una banchina che ha deturpato l'integrità del luogo.
Manrico Murzi