Cento anni orsono Eugenio Marini, medico, descrive le condizioni sanitarie dell’Elba in un brano dal titolo “LA SALUTE PUBBLICA”, pubblicato in pagine 139-149 di “L’Elba illustrata. Guida dell’Elba” (Sandro Foresi editore Portoferraio. Stabilimenti grafici A. Vallecchi .Firenze 1923).
Il brano è suddiviso in due parti: nella prima l’autore descrive in generale la salute pubblica all’Elba nel 1923 mentre nella seconda si sofferma sulle “Acque sorgive“ scrivendo delle acque potabili presenti sull’isola.
“Le condizioni sanitarie dell’Elba, in genere, sono sempre state eccellenti”
Queste le parole di esordio della parte dedicata alla salute pubblica e continua “…l’isola dell’Elba per la natura del suo clima si presterebbe moltissimo come stazione per cure climatiche non solo estive, ma soprattutto invernali. E’ da lamentare che fino ad oggi nessun grande albergatore, nessun impresario abbia
pensato d’impiantare all’Elba comodi alberghi e avviare qua il concorso di persone aventi necessità di vivere un’aria saluberrima, con giornate di sole luminosissime, e sempre lontano dal troppo caldo come dal troppo freddo.
Il professor G Roster, insegnante d’igiene all’Istituto di Studi Superiori di Firenze analizzò più volte bacterioscopicamente l’aria dell’Elba, più specialmente l’aria dei pressi di Portoferraio e trovò appena fuori dallo Scoglietto l’aria è assolutamente priva di germi. Tali paesi in cui l’aria ha effluvi dal monte e dal
mare, si adatterebbero meravigliosamente alla cure climatiche estive, mentre le pianure e le spiagge, di Campo, di Marciana Marina, di Portolongone, di Portoferraio e del Cavo si presterebbero in modo perfetto alla Elioterapia, alle cure marine e alle cure climatiche invernali. Tutti i comuni dell’isola hanno i loro medici chirurghi condotti a cura residenziale e in numero tale da soddisfare le esigenze del servizio sanitario.
In Portoferraio esiste l’unico ospedale dell’isola, capace di oltre centoventi letti con una bella sala per le operazioni chirurgiche, con un ampio locale per ambulatorio, con un gabinetto per ricerche istochimiche, con infermerie luminose, aerate e nitide, con sale di isolamento per malattie contagiose, con salette o camere per paganti in proprio a tariffa speciale, con gabinetto per la radioscopia e radiografia, con sala di maternità; ha letti in ferro con rete metallica e dispone di ciò che più strettamente richiede la moderna igiene ospitaliera.
Appartiene per ora al Comune che lo amministra, ma sono in corso le pratiche al fine di ottenere che venga dichiarato ente morale con amministrazione autonoma. L’ospedale ha un direttore sanitario che è anche medico curante, un chirurgo primario e un aiuto chirurgo supplente. Portoferraio che è il centro principale
dell’isola ha, oltre i medici ospitalieri, tre medici chirurgi condotti, dei quali uno è anche valentissimo specialista in odontoiatria….
Nel comune di Portoferraio hanno fatto la loro apparizione varie malattie epidemiche contagiose come la meningite cerebro spinale epidemica, la encefalite epidemica, il vaiuolo, la difterite, la dissenteria, la scarlattina: ma con pochi casi che prestamente isolati non dettero luogo a diffusione. La popolazione elbana
è, in genere, assai ben vaccinata. Le vaccinazioni e le rivaccinazioni sono molto curate nel comune di Portoferraio. Ponendo in riscontro quanto può dedursi dalle lucide e complete esposizioni del prof Giorgio Roster circa la climatologia elbane con le modeste e sommarie note del sottoscritto possono trarsi due corollari:
1° Le condizioni climatico-sanitarie dell’Elba sono assolutamente ottime
2° L’Elba potrebbe eccellentemente servire come stazione per cure cliniche estive e soprattutto per cure climatiche invernali”
Qui termina il capitolo dedicato a “La Salute Pubblica”.
Che le condizioni climatiche sono “assolutamente ottime” lo conferma il citato prof Giorgio Roster che nel capitolo “IL CLIMA E LA FLORA “pubblicato in pagine 73-87 de “L’Elba illustrata. Guida dell’Elba” (Sandro Foresi editore Portoferraio. Idem come sopra) riportando i valori normali della temperatura all’Elba dedotti
da un periodo di 13 anni di osservazione annota che la temperatura media annua e pari 15,7° C quasi la stessa che dopo cento anni Dramis F. et al hanno rilevato in uno studio del 2009 che è pari a 16.3° C (in capitolo 3.5 di “Carta Geomorfologica dell’arcipelago toscano”
https://www.academia.edu/23101625/Carta_Geomorfologica_dellArcipelago_Toscano_Geomorphological_Map_of_the_Tuscan_Archipelago?email_work_card=view-paper )
Dopo aver assicurato il lettore della presenza di una buon stato di salute pubblica con la esistenza di un buon servizio sanitaro, è di tutta evidenza che con questi corollari il dr Marini un secolo fa auspicava la nascita di un turismo sanitario che però non ha mai trovato realizzazione.
Un turismo sanitario che il Nostro auspicava per l’aria saluberrima,le giornate di sole luminosissime e sempre lontane dal troppo caldo come dal troppo freddo, l’aria bacteriscopicamente assolutamente pura priva di germi. Condizioni meteo climatiche ideali per cure climatiche in qualsiasi età della vita ma in special
modo per l’età più avanzata.
Faccio mie le parole del Marini "l’Elba potrebbe eccellentemente servire come stazione per cure cliniche estive e soprattutto per cure climatiche invernali”.
Aggiungo che l’isola sarebbe, per tali cure, particolarmente indicata agli anziani: pensionati richiamati dal clima e dalla bellezza dell’Elba e magari incentivati a venire se con la residenza per tutto l’anno potessero vedersi defiscalizzata la pensione.
Questo tipo di turismo crerebbe posti di lavoro tutto l’anno che si aggiungerebbero a quelli stagionali presenti col turismo balneare.
E’ però necessario la presenza di un servizio sanitario efficiente. Mancando cliniche private l’unica struttura che deve rispondere ad un servizio sanitario efficiente è l’ospedale di Portoferraio.
Di turismo sanitario è stato discusso in una comunicazione (“fare turismo sanitario”) dal prof Franco Mosca (università di Pisa) nel 2013 in un convegno tenutosi all’hotel Airone dal titolo “Quale Elba per il futuro” aperto al pubblico, al quale partecipai.
Prendendo spunto da tale convegno scrissi un articolo un anno dopo, nel 2014, intitolato ”E’ possibile fare turismo sanitario?“
In sintesi in questo articolo per sapere se l’assistenza sanitaria offerta nell’ospedale di Portoferraio poteva dare sicurezza a chi vi si rivolge e che la qualità di tale assistenza fosse adeguata anche al luogo dove ci si trova, che è isola, chiedevo all’ASL di Livorno di richiedere certificazione di qualità con accreditamento da parte di un organismo internazionale ad hoc preposto: Joint
Commission International (JIC) (jointcommissioninternational.org).
JIC collabora con ospedali, cliniche e centri medici accademici, sistemi e agenzie
sanitarie, ministeri governativi, università per promuovere standard di assistenza e fornire soluzioni per fornire le massime prestazioni.
La richiesta non ha avuto alcuna attenzione da parte dell’ASL livornese: il silenzio è stata la risposta.
Ma il vuoto c’è stato anche da chi nelle istituzioni locali ha responsabilità della salute pubblica.
E’ purtroppo accaduto anche per altre precise e circostanziate motivate richieste.
Marcello Camici