La presentazione del libro del Prof Paolo Casini, “Enfola-Alla scoperta del promontorio più suggestivo dell'isola” (giunto alla terza edizione con l'aggiunta di 170 pagine) tenuta nella serata di venerdì 17 giugno nel parterre della libreria MardiLibri, in Piazza della Repubblica a Portoferraio, ha avuto il pregio di rimettere al centro dell'attenzione il valore ambientale, naturalistico, storico e umano di "un'isola nell'isola", come la definisce nell'introduzione Massimo Battaglini. Le bellissime immagini B/N d'epoca ( dai primi del '900 alla chiusura della tonnara tra il 1958 e il 1961, foto in gran parte della famiglia Ridi, quella dell'ultimo rais Marco) e quelle a colori della fauna e flora di terra e di mare, nonché quelle sui set dei film girati in loco o descrittive dell'orografia e dei percorsi del promontorio, rendono la lettura piacevole facendo scoprire, assieme ai testi accurati e documentati, la terza dimensione della cartolina turistica, quella della vita che si è svolta in quei luoghi nei millenni. Preziosi nel volume i contributi di Michelangelo Zecchini (Etruschi all'Enfola), di Antonello Marchese (Balene all'Enfola) e dell'Associazione Amici dell' Enfola (Paolo Berti).
Un accorato appello è venuto nel finale dall'Autore, testimone nei decenni trascorsi all'Elba delle trasformazioni in negativo del territorio, dal rimpianto per aver perduto negli anni '60-'70 gran parte delle attrezzature utilizzate per la pesca e la lavorazione del tonno alla constatazione dei danni prodotti dai cinghiali con la distruzione dei muretti a secco rimasti e la sparizione delle orchidee e di altre bulbose, fino all'aratura, nel Golfo del Viticcio, della splendida prateria di posidonia da parte di centinaia di imbarcazioni all'àncora.
Sono situazioni che rimandano alle Istituzioni, ad una sostenibile gestione del turismo e del territorio, marino e terrestre; vista la particolare condizione raccolta e circoscritta dell'Enfola e del suo mare, non dovrebbe essere impossibile decidere di proteggere quella piccola area marina (come proposto da Carlo Gasparri), eradicare i vandalici cinghiali, recuperare le vecchie fortificazioni militare altrimenti destinate alla progressiva rovina. Sarebbe un interessante laboratorio per tutta l'isola e dimostrerebbe il valore anche turistico di un territorio che salvaguardia e condivide la propria memoria e identità naturalistica e ambientale.
CR