In una fredda sera di circa una decina di anni fa, arrivò alla nostra porta una gattina esile di color rosso e bianco, con la lingua sempre in fuori e gli occhioni verdi, ma con un particolare: i suoi occhioni erano strabici e la rendevano particolarmente simpatica. Era infreddolita e spaventata quindi decidemmo di farla entrare, darle da mangiare e tenerla al caldo per quella notte. Il giorno successivo cercammo di capire chi fosse la proprietaria e scoprimmo che era la signora Franca, che abitava vicino casa nostra, ma che nel periodo invernale si trasferiva a San Miniato dalla figlia, e lasciva i suoi gatti in custodia ad un altro signore.
Lo rintracciammo e in accordo con lui decidemmo di tenere quel piccolo e dolce animaletto fino al ritorno di Franca. Intanto passarono circa due mesi, due mesi in cui tutti noi ci eravamo affezionati a quella gattina che nel frattempo avevamo cominciato a chiamare Micia. Tornata la signora Franca, eravamo tutti tristi perché non volevamo restituirle la sua gatta ma a malincuore gliela portammo.
Con nostra grande sorpresa capimmo che Micia non voleva più stare con Franca perché ce la ritrovavamo sempre davanti casa nostra.
Dopo vari tentativi di restituirgliela ci si arrese ed insieme a noi anche la nostra vicina che un giorno ci raccontò tutta la storia di quella gattina il cui vero nome era Rosy. Franca ci disse che l’aveva trovata lungo la strada che da San Piero va verso Sant’Ilario tutta mal-concia, messa malissimo, perché aveva partorito e qualche animale randagio le aveva ammazzato i cuc-cioli e aveva ferito anche lei.
La prese, la portò a casa e la fece curare e diventò la sua gattina preferita (la signora Franca era una specie di gattara!).
Decise di affidarcela visto che con noi stava bene, consapevole che tutti i giorni l’avrebbe potuta rivedere laddove l'avesse voluto. Tutt’oggi Micia vive con noi e non potremmo pensare di stare senza di lei. Questa storia ci fa capire che non sono solo le persone a scegliere i propri animali, ma anche gli animali a scegliere le persone!
Vittoria Montauti