(…). Puppo ha seguito le geometrie della sua mente e ha dato presto le dimissioni dalla vita ufficiale delle accademie, dalla via diretta dello sguardo che mostrava la crosta, che lisciava con i pennelli, che non raccontava più il sogno, che stordiva la vita e la morte, decorandole con sterile manierismo. Solo forma asciutta, fame, sostanza, sottrazione, contrasto, ribellione e colore. Solo essenzialità e apertura, anche al dubbio. Come lasciarsi andare alla visione pura? Come superare il Teatro del già detto? Come assottigliare il mistero? Come ridefinire l’armonia della leggerezza delle forme sospese? Come far viaggiare ossigeno e globuli rossi, stando in guardia contro il compiacimento e latitando dalla galera delle Gallerie più alla moda? Per prima cosa gli è stato necessario ridare nome all’opera artistica per non perdere forza. (…)
Così parla di Walter Puppo Luca Sartini per la mostra Spazio Natsu Toyofuku tenutasi a Milano. E ancora: Walter Puppo continua a riprodursi di cellule. A sfamarsi di atomi. A contare i suoi macrorganismi. L’Arte trasforma i corpi di cellule importanti in luci vive di attimi vissuti. Siamo tutti un po’ incastrati dall’ipnosi del risultato che c’è e che è urlato. Non ascoltiamo più la materialità piatta. Dalle cellule si aprono feritoie, finestre, campi, cieli, macerie di soffitti e bunker e forse voli di uccelli e di umani che stringono sempre più il loro cerchio fino ad arrivare al punto o all’Omega.
In una estate di grande incertezza e di grande drammaticità ritroviamo a Marciana Marina in due luoghi diversi ma complementari l’Arte di Puppo. Sul lungomare al numero 34 ove, in un bellissimo fondo, il maestro ha allestito una personale con le sue ultime creazioni e all’Arthotel ove, oltre alle sue opere già esposte sta per allestire una terza istallazione, dopo le Cellule Nomadi della breakfast room e le Cellule Ninfee dedicate ‘in performance’ lo scorso anno al vincitore dello Strega Antonio Scurati nella piscina coperta dell’hotel, ossia le Cellule Primordiali che saranno oggetto di un intervento a sé a breve.
La personale sul Lungomare inaugurata ieri si compone di diverse cellule secondo gli ultimi studi sulla materia e sulla composizione in tema che il maestro sta portando avanti da alcuni decenni ormai, sviluppando secondo un’apparente ripetitività al contrario la ricerca dell’innovazione e parametrando tale ricerca con il divenire dei tempi e dei luoghi, oltre che delle cose. In questo senso il progetto Cellule Primordiali fa parte e completa un percorso di continua ricerca sul tempo e lo spazio, arrivando nel caso di specie ad interpretare un inizio dei tempi del Mondo e dell’Universo nel luogo più centrale dello spazio messo a disposizione dell’artista, ossia il soggiorno dell’hotel, come se da esso potesse svilupparsi un salto materico e metafisico verso l’infinito.
Nato a Portoferraio ma cresciuto alla Marina, ove il padre Eolo è stato un apprezzato docente ed è stato indiscutibilmente tra i maggiori pittori del Novecento elbano, anch’egli presente all’Arthotel, Walter Puppo nasce nel 1957. Diplomatosi nel 1984 in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, da molti anni espone in tutta Europa.
Alcune delle sue esposizioni: al museo Marino Marini di Firenze, alla galleria Immaginaria di Firenze, alla galleria Artlease di Utrecht, alla galleria Orly Sud di Parigi, alla galleria Farel a Losanna e al Museo Pecci di Prato. La personale di Walter Puppo sul Lungomare della Marina al numero 34 è visitabile tutti i giorni fino al 20 settembre, mentre tutte le mostre all’Arthotel, compresa quella di Puppo, sono visitabili gratuitamente e le opere acquistabili, tutti i giorni, dalle 16 alle 19 e dalle 21 alle 23. Per info 0565979157 oppure maestro Walter Puppo allo 3397019566.