Una bella giornata di fine autunno ha fatto da cornice alla sintesi dei risultati dell'ultima campagna di rilievi, documentazione e scavi effettuata alla Villa Romana delle Grotte nel periodo 14 settembre- 9 ottobre 2020. Un lavoro, quello di otto tra assegnisti e studenti del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell'Università di Siena, che assieme al coordinamento del Prof. Franco Cambi, docente di Metodologia della Ricerca Archeologica, ha consentito di fare importanti passi avanti per decifrare l'enorme complesso della Villa Romana che domina il Golfo, sia sul versante del profilo architettonico (ritrovati, in una parte delle terme, le tracce di pilastrini che reggevano un pavimento, nonchè pezzetti regolari di mosaico) che su quello della conferma della datazione, dei traffici e dei diversi usi nei secoli successivi (i cocci leggibili di alcune suppellettili attribuibili a produzione adriatica o di ceramiche di periodo medievale, come evidenziato dal Dott. Edoardo Vanni).
“Una villa, o meglio un complesso - Prof. Cambi - che presenta caratteristiche non riducibili a 'semplice' villa marina senatoriale”, ad esempio la particolare attenzione riservata all'acqua, come dimostrano le opere imponenti di cisterne sopra strada per raccogliere acque sorgive e dal Monte Orello e all'interno del complesso, con l'aggiunta di alcune vasche (leggibili in tal modo per la presenza di malte impermeabili): un 'mistero' che solo ulteriori scavi e ricerche potranno svelare.
E qui siamo ad un punto cruciale di svolta che dovrebbe interessare ogni tipo di Istituzione, per sostenere un progetto dalle notevoli potenzialità anche turistiche che oltre agli aiuti in essere da parte del Comune di Portoferraio e della Fondazione Villa Romana delle Grotte, dovrà in futuro poter contare su maggiori risorse certe; quelle stanziate fino ad ora consentiranno, nei prossimi due anni, l'effettuazione di 3 o 4 ulteriori campagne di scavo di circa un mese. Tra novembre e febbraio, Covid permettendo, il gruppo di lavoro ha previsto un sopralluogo alle coeve ville romane della zona vesuviana (Villa della Regina - dedita alla produzione di vino - Villa della Pisanella, ecc. ndr) per avere così maggiori elementi di confronto.
Non meno importante il lavoro di divulgazione e fruizione che l'Università di Siena e la Fondazione Villa Romana delle Grotte hanno realizzato in questi mesi: dall'audioguida gratuita realizzata da Laura Pagliantini e Claudia Abatino scaricabile dal sito www.villaromanalegrotte.it alla convenzione stipulata con con il Dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze per arrivare ad un sistema informatico per comunicare la Villa nelle sue parti e storia, comprese le ricostruzioni virtuali.
Di contorno anche la ricerca della laureanda Francesca Patrignani sul paesaggio vegetale della Villa e del suo contesto naturale, a partire dal ritrovamento di semi di melo selvatico, pollini e carboni vegetali. Un bel gruppo di lavoro e motivato che, aiutato a compiere il proprio lavoro, sta già aggiungendo un tassello importante a quel 'turismo esperienziale' che sempre più qualifica le mete turistiche.
CR
Foto di Matteo Migliozzi